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Valerio Mastandrea: io, attore per caso

Nell’ambito del ‘Magna Graecia Film Festival‘, manifestazione distribuita in più location del capoluogo calabrese, all’interno della sala del Supercinema di Catanzaro, presentando per l’occasione il ‘Ride‘, affiancato da Antonio Capellupo, l’attore Valerio Mastandrea è stato protagonista di un’affollatissima ed applaudita ‘masterclass‘, per altro dedicata a Mattia Torre, il giovane sceneggiatore-autore teatrale, e regista, scomparso da poche settimane.
Nel corso della serata l’attore romano ha affrontato diversi temi.
Il mestiere di attore: “Ho riconosciuto nel mestiere dell’attore il gioco, lo stupore, l’inconsapevolezza, la voglia anche di rischiare. Nonostante sia stancante questo lavoro, penso che sia il mestiere più facile del mondo, siamo noi attori a volte a renderlo difficile. In 25 anni di carriera posso dire che non mi considero un interprete, ma un attore per caso”.

Al nostro cinema manca il coraggio di rinnovarsi

Quindi il ruolo del cinema all’interno della nostra società: “Il lavoro cinematografico e culturale, serve per tenere viva l’attenzione su argomenti importanti: un buon film, spesso, può sostituire la politica. Al cinema italiano manca il coraggio di rinnovarsi, di cambiare – ha poi tenuto a sottolineare – Non è vero che il pubblico è assente. Il pubblico c’è, ma è fondamentale tutelare le sale cinematografiche e offrire sempre delle buone sceneggiature”.
Infine, come già uscito nei giorni scorsi, sui suoi progetti futuri non può che ‘spiccare’ il suo prossimo ruolo: “sarò l’ispettore Ginko nel ‘Diabolik’ dei Manetti Bros – conferma – le riprese inizieranno in autunno e sarà davvero un film con una grande produzione, ci saranno scene d’azione, che non mi riguardano, ma che saranno spettacolari!”.
Max