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Variante Delta, per l’Ema: “Al momento i dati non indicano il bisogno di una terza dose”

Ormai la variante Delta imperversa ovunque e, specialmente in Europa, le autorità sanitarie sono tornate ad alzare la guardia.

Tuttavia, ha scritto stamane su ‘Politico.eu’ il direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, Emer Cooke: “La variante Delta è diventata ciò che tutti speravamo non sarebbe diventata, cioè la variante di Sars-CoV-2 dominante nel Continente europeo. Ma i vaccini anti-Covid approvati rimangono efficaci. C’è una certa riduzione, ma non è significativa“.

Cooke: “Al momento non ci sono dati che indicano il bisogno di una terza dose”

Dunque, soprattutto in relazione, come più volte ventilato, di una terza dose (che la Germania ha già annunciato), la Cooke si mantiene tuttavia ancora cauta: “Al momento non ci sono dati sufficienti per indicare che sia necessario un richiamo”.

Cooke: “Alcune popolazioni richiedono un ulteriore intervento ma fortunatamente non tutte”

Molto incide il monitoraggio epidemiologico che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie continua ad effettuare con cadenza bisettimanale e, onde evitare ‘sgradite sorprese’ l’ultimo momento, l’Ema continua a sostenere un continuo dialogo con le aziende produttrici dei vaccini, pronte a sostenere un eventuale surplus di richieste. E’ anche vero, aggiunge infatti la direttrice esecutiva Ema, che ”Per alcune popolazioni si potrebbe iniziare a vedere la necessità, il che non significa che ce ne sia bisogno universalmente in tutta la popolazione”.

Max