Home ATTUALITÀ Variante indiana, Menichetti: “Vaccini in sofferenza”

    Variante indiana, Menichetti: “Vaccini in sofferenza”

    “La variante indiana” del coronavirus Sars-CoV-2 “è conosciuta come la variante con la doppia mutazione: ha la mutazione della californiana e una della brasiliana-sudafricana, e quindi le sue capacità di elusione della risposta anticorpale indotta dal vaccino sono importanti”. Lo dice all’Adnkronos Salute il virologo Francesco Menichetti, primario di malattie infettive dell’ospedale di Pisa. “Mentre noi sappiamo che il vaccino induce una risposta anticorpale adeguata nei confronti della variante inglese e discreta nei confronti di quella sudafricana, anche se non ottimale, nei confronti dell’indiana – sottolinea l’esperto – i vaccini a nostra disposizione soffrono di più”.  

    Nel Regno Unito cosa è successo? “Il Paese – analizza Menichetti – ha puntato su una politica vaccinale basata su una singola dose e nel nord si è diffuso un focolaio importante di variante indiana che ha indotto il premier Boris Johnson a rimandare di un mese il calendario delle riaperture e a completare il ciclo vaccinale con le seconde dosi”. Questo perché, spiega il virologo, “c’è presunzione che il ciclo vaccinale completo sia più adeguato”. Ma anche con il ciclo completo di vaccino nel Regno Unito sono stati registrati 12 morti “e questo – avverte Menichetti – deve essere di monito a chi ritiene che la battaglia è conclusa ed è stata vinta. La battaglia è in corso, la campagna vaccinale è in corso e, come ci insegnano le esperienze, dovrà avere dei correttivi. E non è possibile pensare di abbandonare le precauzioni, ovvero distanziamento, aerazione, lavaggio delle mani e mascherina – ammonisce – perché abbandonarle è suicida”.  

    “Io l’obbligo di mascherina non lo rimuoverei” aggiunge, commentando lo stop francese all’obbligo di mascherine all’aperto dal 30 giugno. “Non sarei favorevole alla rimozione, poi decideranno le autorità”. Togliere la mascherina “è possibile all’aperto tra vaccinati, tra chi ha il certificato verde ed è distanziato – spiega l’esperto – Questo è accettabile e logico. Potrei toglierla una volta che sono all’aperto al mare, però – avverte Menichetti – toglierle come abitudine io aspetterei”.  

    “L’abitudine della mascherina è qualcosa a cui non rinuncerei. Per me – dice il virologo – il momento in cui uno potrebbe rimuoverla è quando si riaprono le scuole in presenza, a settembre-ottobre, il che vuol dire che hai vinto la battaglia. La spada – conclude – la deponi quando la battaglia è definitivamente conclusa, non quando sei ancora in tenzone”.