Ora che, seppure lentamente, le cose sembrano mettersi meglio sotto l’aspetto Covid, con i contagi decisamente in calo in tutto il Paese, a preoccupare è l’avanzata della cosiddetta ‘variante inglese’, che sembra aver trovato poca resistenza in Toscana, Umbria ed Abruzzo. Ad impensierire gli esperti è la capacità di contagio di questa mutazione, a quanto pare anche a svantaggio dei bambini.
Dunque ora le attenzioni si sono spostate in quest’ambito, ed urge quindi intensificare gli sforzi ed i sacrifici per contrastare questa variante.
Del resto, i dati raccolti dall’Istituto superiore di Sanità (Iss), hanno posto una specifica relazione tecnica proprio dello sulla sua diffusione, dove si legge che “Considerata la circolazione della variante inglese di Sars-CoV-2 nelle diverse aree del Paese, si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante Voc 202012/0, rafforzando/innalzando le misure in tutto il Paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto”.
Nello specifico, prosegue lo studio, la variante”è stata identificata nell’88% delle Regioni/Province autonome partecipanti. Le stime di prevalenza regionale risultano molto diversificate, con valori compresi tra 0% e 59%“. Dunque, mediamente la variante “è presente con percentuali rispetto ai casi totali che vanno fino al 59% in alcune aree del Paese”.
Il monitoraggio, che nello specifico ha interessato 16 regioni italiane, ha indicato che, già al 4-5 febbraio, era pari al 17,8%. Gli 82 laboratori chiamata a collaborare su tutto il territorio, su 3.984 casi esaminati, hanno trovato 495 infezioni direttamente riconducibili al virus Sars-CoV-2 della variante inglese. Quindi spiega lo studio dell’Iss, ”Considerata la maggior trasmissibilità della variante inglese di Sars-CoV-2, e considerato l’andamento in altri Paesi interessati precocemente dalla diffusione della VOC 202012/0 “stessa, è prevedibile che questa nelle prossime settimane diventi dominante nello scenario italiano ed europeo“.
Se ne evince che, “al fine di contenerne ed attenuarne l’impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari è essenziale, in analogia con le strategie adottate negli altri Paesi europei, rafforzare e innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese per contenere e ridurre la diffusione del virus Sars-CoV-2 mantenendo o riportando rapidamente i valori dell’indice Rt sotto a 1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi (in Italia tale condizione si verifica con un valore di incidenza pari o inferiore a 50 nuovi casi per 100mila abitanti in 7 giorni)”.
Pertanto, conclude lo studio, ”Nel contesto italiano in cui la vaccinazione delle categorie di popolazione più fragile sta procedendo rapidamente, ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità” e, avverte ancora l’Iss, “può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate“.
Max