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Varianti: ”Il vaccino anti-Covid è in grado di neutralizzarle tutte”, assicura il presidente dei virologi

Tutte le varianti vengono neutralizzate dagli anticorpi sviluppati da chi ha ricevuto l’iniezione-scudo. Addirittura, per quanto riguarda le varianti inglese e nigeriana, la neutralizzazione avviene in misura anche più potente che sul virus pandemico originario”.

Forse è la notizia più bella ed attesa quella comunicata poco fa dal  presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), Arnaldo Caruso, in merito ad attenti studi ed analisi condotti sugli effetti della vaccinazione.

Caruso: “Una scoperta studiando gli anticorpi degli operatori sanitari vaccinati col Pfizer”

Nello specifico il team di ricercatori si è cimentato sugli anticorpi sviluppati dagli operatori sanitari – fra i primi a vaccinarsi – ‘schermati’ dalle due dosi del vaccino a mRna di Pfizer. Bene, spiega Caruso, “Dopo avere ricevuto la prima dose e il richiamo di vaccino Pfizer, alcuni sanitari volontari hanno donato il sangue per questa analisi. In questo modo abbiamo potuto osservare che gli anticorpi sviluppati a seguito della vaccinazione erano in grado di neutralizzare non solo il virus originario pandemico, ma anche tutte le varianti ad oggi circolanti“.

Caruso: “Nessuna variante è al momento preoccupante per chi si vaccina”

Come spiega ancora l’ordinario di microbiologia e microbiologia clinica dell’ateneo bresciano (e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili), l’effetto si è rivelato positivo anche nei confronti dell’altrettanto temuta variazione Nigeriana, per via delle continue mutazioni operate dalla proteina Spike, notoriamente ‘nel mirino’ dei vaccini. Dunque nulla da temere: come gli altri ‘mutanti’, anche quello africano viene neutralizzato dagli anticorpi dei vaccinati. Ma non solo, tiene a precisare Caruso, “addirittura in misura perfino maggiore, come pure la variante inglese, rispetto al virus di Wuhan. Significa che nessuna variante è al momento preoccupante per chi si vaccina“. Un’evidenza che porta ad “ipotizzare” gli stessi benefici anche da parte degli altri vaccini inoculati accanto al Pfizer.

Caruso: “Da approfondire gli studi sulla brasiliana, comunque ‘tenuta a bada’”

Quindi, riassume ancora il presidente dei virologi, il vaccino funziona su tutte le varianti da lui osservate personalmente, “Tranne la brasiliana, di cui ho avuto l’isolato dal collega di Varese Fabrizio Maggi, mentre tutte le altre sono state isolate a Brescia ed erano quindi in nostro possesso: quella inglese, che è ormai prevalente in Italia e in Lombardia ha raggiunto percentuali del 90%; quella sudafricana e quella nigeriana, al momento molto poco diffuse sul territorio nazionale; quella italiana” la quale, è molto simile all’inglese, in circolazione fin dai primi di agosto. Ma anche qui, non essendo ancora diffusa, ed essendo quindi stata ‘studiata’ rispetto ad una percentuale minima di persone, il numero uno dei virologi spesa che, proprio perché “Ancora non lo abbiamo cercato in maniera sistematica” tuttavia questo mutante, da “quanto visto con esperimenti in vitro, presenta una mutazione che potrebbe essere indotta facilmente dai trattamenti con anticorpi monoclonali, la buona notizia dal nostro studio è che, qualora dovesse comparire a seguito di queste terapie, almeno nei vaccinati non dovrebbe produrre problemi”. A riprova di ciò, prosegue,”nei test di neutralizzazione condotti abbiamo potuto vedere che tutte quante le varianti vengono neutralizzati dai sieri dei pazienti: se l’inglese e la nigeriana lo sono in misura addirittura più potente rispetto al ceppo originario, con la sudafricana, la brasiliana e l’italiana si osserva una leggera riduzione nella neutralizzazione da parte degli anticorpi dei vaccinati, ma il potere neutralizzante rimane comunque robusto“.

Caruso: “Le varianti si sono generate quando non c’erano ancora i vaccini ed i monoclonali”

Ma piuttosto che ‘cantare vittoria’, da eccellente professionista quale è, l’esperto tiene invece a sottolineare che se i vaccini sembrino funzionare – sebbene in modo differente – contro le varianti del Covid-19, “non stupisce”, perché “Queste varianti si sono generate spontaneamente quando ancora non c’erano vaccini né anticorpi monoclonali anti-Covid disponibili su larga scala. “Il virus, in assenza di ogni ostacolo di tipo farmacologico – osserva Caruso – ha corso così a ruota libera riuscendo a replicare e ad adattarsi meglio all’uomo. Le mutazioni alle quali è andato incontro  erano dettate dalla necessità di centrare questo obiettivo, appunto quello di replicare meglio e di adattarsi meglio all’ospite. Sars-CoV-2 non aveva ancora bisogno di sfuggire alle difese immunitarie indotte dai vaccini, o ad anticorpi veicolati come farmaci. Pertanto, in un certo senso era ovvio che queste mutazioni non fossero importanti ai fini della neutralizzazione da parte degli anticorpi dei vaccinati”.

Caruso: “Tutti debbo vaccinarsi perché le varianti non debbono far più paura”

“E’ adesso – conclude infine l’ordinario di microbiologia e microbiologia clinica dell’ateneo bresciano (e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili) – con la disponibilità di monoclonali e vaccini, che bisognerà capire come il virus reagirà ritrovandosi sotto pressione“. Tuttavia nel frattempo, raccomanda concludendo l’esperto, “il messaggio deve essere positivo: tutti devono vaccinarsi senza esitazioni, perché finalmente le varianti circolanti non devono più fare paura. Nemmeno la nigeriana…

Max