Venezuela, scoppia il caso Nsa. Ancora tensione fra Caracas e Washington

    maduroLa bomba è scoppiata mercoledì, quando la rivista online The Intercept ha pubblicato la notizia secondo la quale la Nsa avrebbe intercettato alcune telefonate dell’ex ministro del Petrolio venezuelano Rafael Ramirez.
    Puntuali sono arrivate le parole del presidente Nicolas Maduro, che è apparso visibilmente contrariato da questa notizia. Il successore di Hugo Chavez ha infatti criticato apertamente la condotta dei servizi segreti statunitensi e ha parlato della necessità di rivedere i rapporti del suo Paese con gli Usa.
    Da anni ormai le relazioni fra Caracas e la Casa Bianca non sono idilliache. Già alla prima elezione di Hugo Chavez, avvenuta nel 1998, più di qualcuno a Washington aveva storto il naso, e dopo l’attuazione delle politiche di nazionalizzazione dell’industria petrolifera da parte del governo chavista il disagio si è presto trasformato in aperta ostilità da entrambe le parti.
    Con il cambio dei presidenti non è cambiata la musica: Obama ha continuato a mandare messaggi negativi sull’operato di Chavez e del suo successore Maduro. Dal canto suo i presidenti venezuelani si sono spesso lanciati in aspre accuse riguardanti una presunta tendenza neo-imperialistica degli Stati Uniti in Sudamerica.
    Il documento ripreso da The Intercept rivela che la Nsa, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, ha ottenuto negli anni l’accesso a una vasta quantità di informazioni riguardanti le comunicazioni interne al ministero del Petrolio venezuelano. Una “miniera d’oro”, così vengono definite le informazioni rubate al governo di Caracas durante il periodo in questione.
    Oltre alle comunicazioni telefoniche, la Nsa avrebbe messo le mani anche sui profili completi di più di novecento impiegati del ministero. Il più corposo è ovviamente quello di Rafael Ramirez, ministro del Petrolio dal 2004 al 2014 e ora rappresentante del Venezuela all’Onu.
    Il testo rivela anche il coinvolgimento della Cia in questa operazione di spionaggio che ha mandato su tutte le furie Maduro.
    “Ho parlato al ministro degli Esteri – ha detto oggi il presidente venezuelano – per chiedere una spiegazione e delle enormi scuse per queste azioni illegali”. In ogni caso ci sarà da parte di Caracas “una totale revisione delle relazioni con gli Stati Uniti”.
    Maduro ha inoltre affermato che il ministro degli Esteri, Delcy Rodriguez, consegnerà una “lettera di protesta” ufficiale ai rappresentnti del governo americano a Caracas, visto il “massiccio e inaccettabile attacco” contro il ministero del Petrolio del Venezuela.
    In un clima internazionale che inviterebbe alla cooperazione fra le Nazioni, la portata di questo scandalo potrebbe rivelarsi più seria del previsto, considerando anche i rapporti già estremamente tesi fra le parti in causa.