VERTENZA AST, RENZI INCONTRA GLI OPERAI, FAREMO VERIFICHE. ALFANO: ’NESSUNO VUOLE MANGANELLARE GLI OPERAI’

    lavoratori-ast-terni-a-manifestazione-cgil-roma-1-360x200.jpg

    Dopo gli scontri di ieri a Roma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontra gli operai Ast a Palazzo Chigi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Renzi assicura:”Faremo le verifiche e poi gli atti saranno conseguenti”. La vertenza della Ast di Terni, sottolinea il premier, “va separata dal confronto politico”. Il premier chiede, a quanto si apprende, “un confronto serio e nel merito” su Terni. “Non consentirò di strumentalizzare Terni” dice.  “Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali”, spiega inoltre il presidente del Consiglio. “L’imperativo morale è portare a casa la vertenza Ast”.Al termine dell’incontro il ministro Guidi ha riferito che “Ast si è detta disponibile a rafforzare il piano industriale. Contando le mobilità volontarie, circa 140, restano sul tavolo circa 140-150 esuberi”. Un nuovo incontro sarà convocato la settimana prossima La leader della Cgil, Susanna Camusso, intanto, va all’attacco del premier. “Il presidente del Consiglio – va giù dura commentando quanto accaduto ieri a Radio Anch’io – dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell’ordine pubblico”. E anche il segretario della Fiom, presente all’incontro a Palazzo Chigi ha evidenziato che “ciò che è avvenuto ieri non deve più ripetersi, è una pagina negativa. Bisogna fare tutti i chiarimenti affinché questi episodi non si ripetano mai più. E’ interesse di tutti poter manifestare e che la polizia faccia il suo dovere”. Nel pomeriggio il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha riferito al Senato sugli scontri di ieri alla manifestazione per l’Ast: “Esprimo personale solidarietà ai lavoratori dell’Ast e della polizia feriti ieri”, ha detto Angelino Alfano. “Serve un senso di responsabilità di tutti per evitare una scintilla che rischierebbe di innescare pericolose derive”. Il ministro Alfano al Senato ha sottolineato di provare “amarezza” per il fatto che “una questione centrale come il lavoro stia diventando scenario di contrapposizione tra lavoratori”. “Dall’insediamento di questo Governo si sono svolte 5.934 manifestazioni di rilievo e la stragrande maggioranza ha avuto un corso assolutamente tranquillo. Circa la metà (2.350) hanno avuto alla base problematiche sindacali e occupazionali. Se il Governo avesse voluto dare alla polizia linee di estrema durezza sui manifestanti avrebbe avuto migliaia di occasioni per farlo, Non l’ha mai fatto. Anzi, l’input dato è l’esatto opposto”: così Alfano riferendo al Senato sugli scontri per l’Ast. Poi ancora: “Vogliamo istituire un tavolo permanente di confronto al Viminale con i sindacati per gestire al meglio le manifestazioni”.  “E’ lontana anni luce da noi l’idea di manganellare gli operai, così come penso sia lontana dagli operai la volontà di scaricare tensioni occupazionali sulla polizia”, ha spiegato Alfano. “Ci attendono settimane complesse e difficili”. “Siamo di fronte a diverse crisi industriali, a cui il governo sta cercando di far fronte”. Il titolare del Viminale ha poi affermato che l’intervento del segretario della Fiom Landini “ha contribuito a riportare la calma tra i manifestanti”.