Vertice Putin-Trump, le ragioni del no

    Rischia di portare alla memoria il teatro dell’assurdo di “Aspettando Godot” di Samuel Becket, questo vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin: sempre promesso e sempre rimandato. Fece eccezione l’incontro del presidente Usa con Putin a Helsinki questa estate. Ma l’incontro nella capitale finlandese doveva rappresentare la fine di una tensione continua tra Trump e Putin che non ha mai preso piede. Trump ha avuto due tentativi per ri-programmare il vertice bilaterale. Il primo quando il presidente Usa fece recapitare un invito al suo collega russo per una visita ufficiale a Washington: non c’erano le condizioni necessarie. Il secondo tentativo doveva avere parte durante le celebrazioni di Parigi per la ricorrenza dei 100 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Non ci fu neanche in quella occasione un faccia a faccia. La scusa ufficiale fu che Trump e Putin non volevano togliere i riflettori al presidente francese Emmanuel Macron, né porre nell’ombra le celebrazioni. Un gesto di riguardo che non è atipico di Trump. Nel frattempo ben altre questioni erano sorte nella sostanza. Il Pentagono ha denunciato ripetute divieti da parte dei russi sull’accordo che pone un freno agli ordigni nucleari posti su missili a gettata intermedia (detti anche “euromissili” perché dalla Russia possono colpire l’Europa occidentale). L’intesa venne siglata da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov nel 1987 e segnò uno degli step fondamentali verso il termine della guerra fredda e un parziale disarmo delle due superpotenze in lotta. La denuncia delle violazioni russe venne già fatta dalla giunta di Obama. Ma è con Trump che Washington è pronta a rispondere senza mezze misure: far uscire gli Stati Uniti dal trattato e cominciare di conseguenza un riarmo nucleare. Infine, ma stavolta dalla parte della Russia, visto quel che è successo in Ucraina non sembra che Putin abbia creato le condizioni migliori per un vertice con Trump a Buenos Aires. Il motivo principale dell’annullamento è proprio questo: il presidente degli Stati Uniti non ci sta a vedersi con il suo collegarusso finché non saranno rilasciati i 20 marinai ucraini tenuti prigionieri illegalmente dopo gli scontri dei giorni scorsi.