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Vietnam, 22 milioni di studenti tornano a scuola

Questa mattina in Vietnam sono tornati tra i banchi di scuola e delle università 22 milioni di studenti dopo tre mesi di stop a causa del coronavirus. Nel Paese non si registrano casi da diciassette giorni di fila e le misure restrittive sono state gradualmente allentate. Rimane l’obbligo per gli studenti di indossare la mascherina e di mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo.

In Vietnam, che confina al Nord con la Cina, sono stati registrati solo 271 casi e zero morti su un Paese di 95 milioni di abitanti. Una risposta al virus che ha ricevuto apprezzamenti, ma anche sollevato critiche e dubbi.

I detrattori hanno accusato il partito comunista vietnamita, al potere dal 1975, di aver censurato informazioni sul coronavirus e di aver sfruttato l’occasione per aumentare il controllo su ciò che viene pubblicato su internet. Molti hanno sostenuto l’impossibilità che un paese relativamente povero come il Vietnam abbia avuto solo pochi casi, ritenendo più probabile una rinuncia del governo nell’individuazione dei casi.

Ma c’è la possibilità che il Vietnam sia stato più preparato degli altri nella gestione della pandemia. Sono state prese misure restrittive molto rapidamente già dal 23 gennaio, chiusi i voli dalla Cina a febbraio ed è stato il primo Paese dopo la Cina ad aver isolato un’intera zona, nella provincia di Vinh Phuc, di dieci milioni di persone.

Una risposta che molti giornalisti vietnamiti hanno collegato al forte spirito di comunità e responsabilità della popolazione.

Mario Bonito