Home SPETTACOLI VR19 Freedom: musica e realtà virtuale intorno al tema della libertà

    VR19 Freedom: musica e realtà virtuale intorno al tema della libertà

    Domani sera alle 21.30, Marco Testoni & Pollock Project, con Elisabetta Antonini e Simone Salza,presentano VR19 Freedomal VRE Festival Experience di Roma, evento internazionale interamente dedicato a VR/AR/XR.

    Una performance dove la musica visionaria del trio incontra la realtà virtuale delle opere di tre artisti digitali: VR Freedi Milad Tangshir (Rai Cinema Channel), Out of the Bluedi Sophie Ansel e Poetic Cosmicitydi Anabela Costa. Una concerto intermediale – in prima mondiale – intorno al tema della libertà nelle sue diverse declinazioni di spazio e tempo colorate di jazz elettronico e musica cinematica. Soluzione e Contenuti VR curati da Axed Group con la supervisione del CEO, Gennaro Coppola.
    VRE è inserito all’interno di Videocittà, il Festival della visione ideato da Francesco Rutelli e giunto alla seconda edizione.
    Marco Testoni (handpan e live electronics), Elisabetta Antonini (voce e live electronics) e Simone Salza (sax soprano e clarinetto) realizzano un progetto sperimentale in cui la tecnologia digitale vuole indagare il rapporto tra arte, sociale e esperienza emozionale. Indossando visori 3D sia il pubblico che i musicisti parteciperanno a una inedita performance audiovisiva, immersiva e interattiva – prima nel suo genere – attraversando i vari ambienti virtuali (il carcere di Torino, la barriera corallina di Cabo Pulmo in Messico e le figure astratte e immaginarie della poesia cosmica) dove i Pollock Project, interpretando il mood degli spazi che li circondano, creeranno dal vivo la colonna sonora e il paesaggio sonoro delle opere virtuali. Un dialogo tra musica e immagini ottenuta sia grazie ai visori che attraverso i contenuti visivi proiettati in multivisione sui maxischermi. Un nuovo modo di concepire le opere multimediali e vivere l’esperienza musicale.
    VRE – Virtual Reality Experience è, come si diceva, unevento internazionale interamente dedicato a VR/AR/XR: le sigle della tecnologia e del linguaggio immersivo che stanno cambiando il nostro futuro, dalla scienza all’arte, dalla medicina alla musica e al cinema, dalla comunicazione al mondo aziendale. Ideato e prodotto da Iconialab, sotto la direzione artistica di Mariangela Matarozzo – che già aveva firmato il futuristico Mashrome Film Fest – questo appuntamento – all’interno di Videocittà – invaderà una sezione dei padiglioni dell’ex Caserma Guido Reni in una full immersion tra nuove opere da tutto il mondo, speech, incontri, esperienze virtuali, performance VR. L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019 promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE.
    Pollock Project è un ensemble fondato nel 2011 dal compositore e percussionista Marco Testoni in collaborazione con Simone Salza e Elisabetta Antonini. Spaziando liberamente tra jazz, minimalismo, elettronica e sound design il trio esplora i processi sinestetici di interazione tra musica e immagini nei più diversi contesti: dalla videoarte alle proiezioni immersive, dalla mobile art alla realtà virtuale. Con una discografia di quattro album, la produzione di diverse opere multimediali e le collaborazioni con artisti visuali la formazione ha segnato il proprio lavoro artistico portando la propria attività concertistica fuori dai tradizionali ambiti e spazi musicali.
    VR Free(We Are Free)
    è un documentario creativo di Milad Tangshir girato con riprese 360. Il film indaga la vita, gli spazi – e il modo di percepire il tempo e l’habitat – di giovani detenuti presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno e l’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti. La tecnologia utilizzata permetterà allo spettatore di esplorarli. Per contrastare la deprivazione affettiva, ai detenuti sarà data la possibilità, viceversa, attraverso dei visori di realtà aumentata, di rivivere alcuni momenti della loro quotidianità testimoniando le loro reazioni di fronte a questa che, potremmo chiamare, liberazione virtuale.
    Out of the Blue
    Il film VR diretto da Sophie Ansel utilizza spazi creativi a 360 gradi per portare lo spettatore in un viaggio attraverso la vita di una famiglia messicana di ex pescatori. Gli spettatori vivono uno spazio totalmente coinvolgente. Il passato viene descritto grazie all’animazione, ma nel presente lo spettatore vola attraverso la città di Cabo Pulmo prima di immergersi nel suo patrimonio sottomarino con incontri di creature marine magiche, il tutto grazie ai droni e alla tecnologia subacquea 360.
    Poetic Cosmicity

    L’opera VR di Anabela Costa usa l’astrazione come forma di rappresentazione “fuori dalla realtà”, dove la memoria del reale non esiste. Un’installazione di videoarte interattiva animata da oggetti che non hanno esistenza fisica nel mondo reale, che sono costruzioni di un immaginario che diventa virtualmente presente.
    M.