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Wisconsin, agente spara a un afroamericano alla schiena

Proteste per la morte di George Floyd

Sette colpi di pistola davanti ai propri figli di 3, 5 e 8 anni. Così un altro afroamericano, il 29enne Jacob Blake, è stato gravemente ferito dalla polizia, questa volta a Kenosha, in Wisconsin. Sempre negli Stati Uniti, dove ormai da mesi prosegue inascoltata la protesta antirazzista contro i modi brutali della polizia nei confronti dei neri.

Kenosha, cosa è successo

Sono le 17 di domenica pomeriggio, 23 agosto, quando un testimone, sentendo le urla provenienti dalla strada, prende il cellulare per riprendere. Nel filmato si vede un uomo, Jacob Blake, inseguito da tre agenti della polizia mentre cerca di entrare in un suv. Uno dei poliziotti gli punta una pistola contro, ma Blake non si ferma. Poco prima di entrare in macchina, un agente lo tira per la maglietta. Poi gli spara addosso sette colpi alla schiena da pochi passi. Diciannove secondi di video. Un filmato insopportabile, che mette in luce ancora una volta la brutalità del sistema americano.

La polizia era stata chiamata per un incidente domestico. Alcuni testimoni raccontano che lo stesso Blake era intervenuto per sedare una lite fra due donne. Perché allora sparare sette colpi? Una domanda alla quale la giustizia dovrà fare chiarezza, che genera un’altra questione, attualissima, ma senza risposta: le vite dei neri in America contano?

Per il momento Blake è in condizioni “gravi, ma stabili” in un ospedale di Milwaukee, mentre i due poliziotti coinvolti sono stati messi in congedo fino a quando il dipartimento di Giustizia non fornirà un rapporto sulla vicenda.

Poche ore dopo la diffusione del filmato, alcuni manifestanti sono andati davanti alla stazione di polizia della città, dove sono scoppiate proteste e scontri.

Mario Bonito