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Zanardi morente: coinvolto in un pauroso incidente stradale nel mezzo di una gara in Val d’Orcia

Da anni rappresenta indiscutibilmente la volontà, la tenacia, la forza di un atleta il quale, per quanto ‘profondamente’ ferito nella sua massima passione sportiva, non ha mai mollato un solo istante, riuscendo addirittura a trasformare quella che tutti noi definimmo ‘una disgrazia’, in una seconda opportunità di vita.

Ci riferiamo al grande Alex Zanardi, ex fuoriclasse della Formula Uno, da anni pluripremiato campione di ‘handbike’.

Zanardi era in gara nella Staffetta ‘Obiettivo 3’

Poco fa dalla provincia senese è giunta la terribile notizia che l’ex pilota è stato coinvolto in un terribile incidente stradale in Val d’Orcia, dove è impegnato nell’ambito delle tappe della staffetta tricolore di ‘Obiettivo 3’, un progetto di avviamento allo sport per atleti disabili, nel quale sono impegnati numerosi atleti paraolimpici, in handbike, bici, o carrozzina olimpica.

Zanardi: il terribile impatto con un mezzo pesante

Nello specifico, in un tratto in discesa della statale 146 (nel comune di Pienza), Zanardi avrebbe perso il controllo del mezzo invadendo la corsia opposta dove, si è scontrato frontalmente con un mezzo pesante. Viste le gravissime condizioni in cui riversava l’ex campione automobilistico, è stato immediatamente richiesto l’intervento dell’elisoccorso per il trasferimento in ospedale. Ma le sue condizioni, a quanto riportato da alcuni testimoni, lascerebbero presupporre il peggio… speriamo nell’ennesimo miracolo che soltanto uno come lui può far si che accada…

Zanardi: a novembre la gara Gt con la Bmw a Monza

Come dicevamo, attivissimo in questa specialità para-olimpica, l’oggi 53enne ex pilota di F1 vanta trofei prestigiosissimi, sia Mondiali che ori internazionali.

Tuttavia, della serie ‘il primo amore non si scorda mai‘, nel cuore di Zanardi l’automobilismo ha sempre avuto un posto tutto per se e, propri oggi, da Monza, è stata diffusa la notizia che Zanardi a novembre sarebbe tornato in pista, per affrontare una gara Gt al volante della Bmw…

Alex, da Bologna a Castel Maggiore dietro i motori

Padre idraulico e madre sarta, Alessandro Zanardi è nato in una modesta famiglia bolognese il il 23 ottobre del 1966. Ancora bimbo si trasferì con la famiglia a Castel Maggiore, dove sviluppò una grande passione per i motori. Di lì un unico desiderio: diventare un pilota famoso della Formula Uno!

Eppure, già in quegli anni ebbe un tragico segnale di come per lui i motori avrebbero rappresentato motivo di gioia e dolore: nel 1979 infatti perse l’amata sorella Cristina, vittima di un terribile incidente stradale. 

Ma la passione prima e la tenacia poi, sono sempre state le sue grandi alleate. Il padre assecondò questa sua passione regalandogli il primo Kart quando aveva 14 anni. Alex ci mise pochissimo a mettersi in mostra vincendo più volte i campionati. Erano ormai maturi i tempi per il salto di categoria.

Dall’esordio in Formula tre al terribile incidente

Alex esordì nel 1988 nella Formula 3 italiana al volante di una Dallara-Alfa Romeo, e da lì la sua carriera proseguì sempre dritta, anche se con notevoli alti e bassi a causa di indenti anche gravi, prima di quello più drammatico e ‘definitivo’ del 15 settembre del 2001 quando, nel Usa, sul circuito del Lausitzring, in seguito ad un incidente ‘spettacolare’ dovette subire l’amputazione di entrambe le gambe, per non lasciarci la vita.

Il gran salto lo fece nel 1992 quando, dopo varie peripezie debuttò al Gran Premio di Spagna. L’anno successivo venne ingaggiato dalla Lotus come seconda guida di Hebert  dopo che in una simulazione di gara a Le Castellet aveva realizzato tempi più veloci di Michael Schunahcer, attirando le attenzioni del team inglese.

In quello stesso periodo fu vittima di un incidente singolare: prima vene investito senza gravi conseguenza a Bologna poi, durante le prove del Gran Premio del Belgio, in seguito alla rottura delle sospensioni si schiantò a ben 240 km orari contro le barriere del Raidillon. Ebbene tale fu la forza dell’impatto per la schiena, che Alex divenne più alto di 3 centimetri!

Indubbiamente la sua stagione migliore fu quella  del 1998, quando conquistò la vittoria per ben sette volte, salendo praticamente sempre sul podio tranne che in 3 occasioni.

Negli sport Paralimpici ha vinto di tutto sia nei Giochi di Londra che in quelli di Rio.

Diplomatosi come geometra, Alex è sposato con Daniela, ed è padre di Niccolò.

Max