Zingaretti: disoccupazione e Pil, serve centrosinistra

    Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in un intervento pubblicato sull’HuffingtonPost parla del Pd e dei segnali negativi nel Paese. Segnali che, secondo Zingaretti, possono essere sinonimo di una crescita che non arriva e anche di una poca, bassa e depressa fiducia da parte dei cittadini e degli investimenti di mercato in un Paese che non fa che continuare a faticare a ripartire.
    Quali sono questi segnali individuati da Zingaretti? Principalmente sono i dati del Pil e quelli della disoccupazione.
    Secondo Nicola Zingaretti, questi indizi inducono a riflettere anche a livello partitico, per una rivoluzione interna al centro sinistra che miri a soddisfare maggioremente le esigenze di un paese e di un contesto storico particolarmente insidioso.
    In sostanza secondo Zingaretti serve un nuovo centro sinistra. Per Zingaretti infatti ogni ipotesi di divisione sarebbe un danno, un immenso regalo agli avversari
    “L’Italia si è fermata. Oggi altri due brutti segnali: la disoccupazione sale al 10.6% il Pil cala dello 0,1%, primo dato negativo dal 2014. Il governo della propaganda non è infallibile. Ha sbagliato e il costo lo pagheranno i cittadini e le imprese. In questi mesi di errori ed annunci hanno bruciato miliardi di euro e reso l’Italia più debole”. Queste le parole esatte usate dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in un intervento pubblicato sull’HuffingtonPost.
    “Non c’è traccia di realizzazione seria di nessun punto del programma /promesse: quota 100, reddito di cittadinanza, flax tax, o altro. Sulle infrastrutture – aggiunge Zingaretti – tutto è fermo sia quelle avviate e non si riesce a cambiare nulla per accelerare le opere programmate. Rispetto al rapporto deficit pil, siamo ad un clamoroso ritorno indietro: era sbagliato perché non orientato agli investimenti, ora è rimesso in discussione e ci è costato diversi miliardi. I demagoghi hanno dovuto ammettere che il problema non è l’Europa ma i risparmiatori che acquistano i nostri titoli i quali non si fidano più di un Governo confuso e pasticcione, e casomai un rapporto corretto con l’Europa crea fiducia. Dobbiamo tenerci pronti, perché l’ipotesi della crisi è molto più credibile – conclude Zingaretti – di quanto si pensi e dobbiamo prepararci a proporre ai cittadini italiani un nuovo campo di centrosinistra e una proposta economico e sociale. Nessun pasticcio, ma cambiamento per ridare speranza. In questo caso ogni ipotesi di divisione sarebbe un grande danno: la storia ci insegna che le divisioni sono immensi regali agli avversari”.