Zingaretti: Non voglio allearmi con i 5 Stelle

    La volontà di produrre una profonda rivoluzione o, per meglio dire, una ricostruzione del movimento politico nel Pd ritorna sempre più in auge come uno dei perni e degli argomenti del giorno su cui poggiare nuove fondamenta per il domani. E lo fa a Cortona, in quella che è di fatto la giornata che pone fine alla convention di Areadem, la corrente di Dario Franceschini e Piero Fassino.
    L’intervento più significativo, in tal senso, nel richiamo a questa nuova fase partitica, è quello di Nicola Zingaretti, che già in queste ultime giornata era stato nel clou di un importante dibattito tra i Dem per la propria posizione abbastanza critica nei confronti di Macron e del suo modello. Ad oggi, una nuova presa di posizione di Zingaretti rappresenta un solco importante verso questo nuovo cammino interno del partito, con il governatore del Lazio che spinge affinche i democratici inizino a cambiare davvero prima atteggiamento e poi politica concreta: e per poterlo fare, Zingaretti afferma che è necessario affrontare, e poi elaborare, il senso della sconfitta. E anche ad aprirsi al meglio alle nuove realtà, come quella social, con il Pd che dovrebbe essere, per lui, destinato a diventare il “più forte sul web”, andando così platealmente a sfidare il Movimento 5 Stelle.
    “Voglio un partito che nella rete sia il migliore e il più organizzato per combattere la sua battaglia delle idee”, afferma infatti Zingaretti, aprendo un nuovo dibattito con i cinque stelle. “Nuovo partito significa dialogo sociale con i corpi intermedi. Il Pd ha bisogno di una nuova agenda, nuova organizzazione sociale e nuove alleanze, in Italia e in Europa”.
    Zingaretti ha una idea: “Possiamo farcela? Io credo di sì, ne sono convinto, se cambiamo però e guardiamo in faccia il mostro e affrontando i motivi, la radice della nostra sconfitta senza subalternità e senza paure”. E soprattutto, sono zero per lui le chances di accordo con i cinquestelle: “Non voglio allearmi con il M5s, li voglio sconfiggere e parlare con chi ci ha abbandonato”.