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Zona rossa: domani il giorno della verità, ma Lazio, Friuli e Veneto sono a serio rischio

Come ormai consuetudine, domani arriverà sul tavolo del Cts il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità che, unito ai dati quotidiani sui contagi in Italia, pervenuti in questi giorni alla cabina di Regia (di concerto con le Regioni e le Provence Autonome), suggeriranno al Cdm, le nuove misure da adottare e, molto probabilmente, anche rigide restrizioni.

Infatti a di la di ogni ‘rosea previsione’, la realtà non lascia scampo: con l’avvento delle varianti purtroppo i casi continuano a moltiplicarsi. Dunque, confidando nella vaccinazione, ora l’unica cosa da fare è limitare il più possibile ogni occasione di contagio, di qui l’inevitabile ‘cambio di colore’ per la regioni italiane.

Zona rossa: non solo Lazio, Friuli e Veneto, ma probabilmente ci finiranno tutti

Insomma, per farla breve, il Lazio passerà sicuramente in zona rossa, così come il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto.

Anzi, a dirla tutta, sarà probabilmente l’intero ‘Stivale’ a tingersi di rosso, ad eccezione della Sardegna.

Nel Lazio è tempo di stringere la morsa, a Roma i nuovi casi sono arrivati ad 800 in 24 ore

Senza stare a ripetere la disastrosa situazione nelle scuole dove, fra i contagi (anche a danno di moltissimi bambini), i vaccini e le ‘malattie’ degli insegnanti, imperversa il caos più assoluto, ora concentriamoci sulla situazione in generale.

Come ha riferito poco fa l’‘assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, nel corso del ‘briefing’ quotidiano sui dati relativi alle ultime 24 ore, ”Oggi nel Lazio su oltre 16 mila tamponi nel Lazio (+884) e oltre 22 mila antigenici per un totale oltre di 39 mila test, si registrano 1.800 casi positivi (+146), 16 i decessi (-6) e +1.322 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 4%”.

D’Amato: l’Rt è a 1.3 ma la pressione negli ospedali è stato la soglia di allerta…

Quindi l’assessore è poi entrato ‘nel cuore della questione’, illustrando che “I casi a Roma città sono a quota 800”, e questo è già un dato di per se preoccupante.

Inoltre ha poi aggiunto: “Il valore Rt è a 1.3 la zona rossa è possibile per il superamento del valore 1.25, anche se l’incidenza è sotto soglia e anche i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta”. Come dire: non dovremmo ‘arrossire’ ma…

Max