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Zone rosse: “Non credo che serva oggi un lockdown, ma chiusure ‘stop&go’” afferma Sileri

Dopo i canti dai balconi della prima ondata, ed i ‘vertiginosi’ Dpcm della seconda, virologi a parte, il suo volto è stata per eccellenza la ‘rappresentanza’ mediatica del precedente governo. Dalle radio alla tv, passando per carta stampata, non è passato giorno senza anche un minimo momento di PierPaolo Sileri. L’ex viceministro della Salute – in odor di riconferma – ha il merito di aver sempre tentato di gestire al meglio la situazione, specie quando i continui stop iniziavano a far montare la protesta come il vento sulle ceneri. Più volte infatti lo abbiamo sentito replicare ai giornalisti “io la vedo diversamente”, oppure: “Se dipendesse da me…”.

Sileri: “Non credo al lockdown ma a chiusure con la procedura di ‘stop&go'”

Ed oggi, intervenendo alla giornata celebrativa che l’Ordine dei medici di Roma ha dedicato – anche con una targa – alle centinaia di operatori stroncati dal  Covid-19, Sileri è stato avvicinato dai giornalisti per un commento rispetto ai ‘rumors’ che prevedono di qui a poco l’Italia in zona rossa, con un’eventuale lockdown.

”Credo – ha risposto l’ex viceministro – che saranno necessarie zone di chiusura con la procedura di ‘stop&go’ che ho sempre difeso. E’ chiaro che in questo momento ci sono delle aree rosse nel Paese che potrebbero essere estese con la diffusione delle varianti ma non credo che serva oggi un lockdown perché la situazione non è drammatica ma sotto controllo. Laddove le varianti corrono e aumentano i casi e i ricoveri sono necessarie chiusure, vedi Perugia. Le varianti ci sono ma non è detto che siano peggiorative, dobbiamo continuare il monitoraggio e proseguire con le vaccinazioni“.

Max