Home ATTUALITÀ Ztl, i romani divisi sulla riattivazione. E i commercianti chiedono lo stop...

    Ztl, i romani divisi sulla riattivazione. E i commercianti chiedono lo stop fino a fine emergenza

    La Ztl divide i romani: 6 su 10 sono contrari, i restanti favorevoli alla riattivazione dei varchi elettronici nella Capitale, tornati in funzione dallo scorso 7 aprile, quando il Lazio è passato dalla zona rossa a quella arancione. Da tempo va avanti la protesta dei commercianti del centro, che chiedono la chiusura dei varchi fino alla fine dell’emergenza sanitaria.

    Il 76% dei negozianti che ha un’attività all’interno della Ztl, intervistati per l’indagine condotta da Format research, ha affermato di aver subito un forte calo di vendite, molti altri hanno ritenuto non efficaci le misure adottate dal Comune di Roma per fronteggiare l’emergenza sanitaria e contenere, per quanto possibile, il prevedibile crollo delle entrare.

    Tra le misure contestate anche la riattivazione dei varchi Ztl, tornati in funzione da inizio mese dopo un periodo di stop, coinciso con l’entrata in zona rossa della Regione. Secondo i ristoratori che hanno sede all’interno della Ztl andrebbe lasciata la possibilità anche ai romani che vogliano limitare gli assembramenti dei mezzi pubblici di raggiungere il centro con mezzi privati.

    Un primo passo in questo senso è stato fatto ieri, con il via libera, da parte della Giunta capitolina, a chi si occupa di carico merci e food delivery di accedere alla ztl del Centro Storico e del rione Trastevere dalle 12 alle 15 durante i periodi di zona arancione.

    Intanto il leader di Confcommercio Fabrizio Russo, ha delineato il quadro nero dei commercianti del centro: il 30% delle imprese nel cuore cittadino è stato costretto a chiudere, le altre hanno dovuto in parte reinventarsi. Sono aumentate del 154% le aziende che hanno attivato l’e-commerce, del 115% invece quelle hanno attivato il servizio a domicilio. Modifiche strutturali che potrebbero avere un impatto sul centro storico anche dopo la crisi.