Countdown rilevazione Alitalia, Lufthansa dice no alla partnership con Fs

Mancano ormai poche ore alla chiusura della trattativa per rilevare la compagnia aerea di stato Alitalia. E proprio nelle ultime ore è giunta la doccia gelata da parte di Lufthansa, che ha deciso ufficialmente di tirarsi indietro. “Nessuna partnership col governo”: questo il motivo alla base della presa di posizione da parte del vettore tedesco. La presenza dello Stato, attraverso Ferrovie, viene dunque vista come un ostacolo all’acquisizione.
“Una partnership con Alitalia è ancora possibile” spiegano le stesse fonti, ma Lufthansa “non ha in programma di investire nella compagnia insieme al governo” italiano. Ora bisognerà attendere il via libera del cda di Fs all’ingresso come azionista di riferimento in Alitalia. In queste ore, considerata la complessità del dossier, il governo starebbe pensando di allungare i tempi della gara ai primi mesi del prossimo anno proprio per consentire una scelta pesata del partner industriale che dovrebbe poi affiancare le Ferrovie nella gestione della newco Alitalia.

Nelle scorse settimane la strategia del gruppo tedesco ha però messo al centro della crescita nel Sud Europa e quindi in Italia, la compagnia Air Dolomiti, al 100% controllata da Lufthansa, che ha base a Verona. Air Dolomiti ha ottenuto dalla casa madre un raddoppio della flotta (da 12 a 26 aerei) e un investimento pari a 100 milioni di euro nei prossimi anni con assunzioni previste per 520 persone. Un chiaro segnale di disimpegno dalla complessa vicenda Alitalia che ora aspetta solo la decisione di Fs e il possibile impegno di easyJet e Delta.
Inoltre, i conti di Lufthansa rallentano la marcia trionfale per il caro-carburante. Infatti, nel terzo trimestre dell’anno, il gruppo ha realizzato un utile netto di 1,065 miliardi di euro, in calo del 9,8% sullo stesso periodo del 2017. Nei nove mesi, il dato è sceso invece del 6% a 1,742 miliardi di euro, dai precedenti 1,853 miliardi. L’Ebit adjusted tra gennaio e settembre si è attestato a 2,4 miliardi di euro, al di sotto del livello record di 2,56 miliardi di euro toccato l’anno precedente, mentre i ricavi sempre nei primi tre trimestri dell’anno sono leggermente cresciuti, segnando un +0,5% a 26,879 miliardi di euro. I risultati dei primi nove mesi, spiega la compagnia aerea tedesca, sono stati impattati dai costi di integrazione di Eurowings e – per 536 milioni di euro – dall’aumento dei costi del carburante. Lufthansa conferma quindi le sue proiezioni sull’intero 2018 per quanto riguarda gli utili, ma a un livello inferiore rispetto al 2017.