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Dimissioni Roberto Rosso: lasciate anche le cariche di consigliere regionale e comunale

L’ex assessore della regione Piemonte Roberto Rosso, arrestato il 20 dicembre nell’ambito di un’inchiesta sulla ’ndrangheta piemontese, ha rassegnato le dimissioni anche dalle cariche di consigliere regionale e consigliere comunale di Torino. Una scelta personale, stando alle parole del suo legale Giorgio Piazzese, “maturata nella sua coscienza per il rispetto verso le istituzioni e i cittadini”, che ribadisce la totale estraneità ai fatti del suo difeso.

L’accusa e il legame con la ‘ndrina Bonavota

Rosso è accusato di voto di scambio politico mafioso. Secondo gli inquirenti versò 8000 euro a Francesco Viterbo e Onofrio Garcea, personaggi di spicco del clan calabrese Bonavota, in cambio di voti alle elezioni regionali piemontesi del maggio 2019.

La carriera

Il consigliere dimissionario ha una lunga carriera politica alle spalle. Iniziata nella Dc negli anni novanta, prosegue in Forza Italia dal ’94 al 2009, poi PdL fino al 2013, con un una breve parentesi in Futuro e Libertà. Anni in cui ricopre ininterrottamente la carica di deputato della Repubblica. Nel 2018 il passaggio in Fratelli d’Italia con cui viene eletto consigliere regionale prima di ottenere l’assessorato ai rapporti con il consiglio regionale, delegificazione dei rapporti amministrativi, affari legali e contenzioso, emigrazione e diritti civili. La situazione passa ora dalla politica alle sedi giudiziarie.

Mario Bonito