DOPO ELEZIONI: FERMENTO NEL CENTRODESTRA

Dopo i risultati delle elezioni in Emilia-Romagna, la Lega Nord e il suo segretario, Matteo Salvini, si candidano ad essere il punto di riferimento del centrodestra. Lo ribadisce il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando l’esito del voto di ieri. A margine di un incontro a Milano, il governatore ha sottolineato: “Ho visto una simulazione fatta da un istituto di ricerca, di voti alla Lega ne sono passati tantissimi anche dal Pd, non solo da Forza Italia e 5 Stelle. Per questo, ha ragione Salvini a dire a Renzi che si deve preoccupare”. Sul fatto che il voto possa avere influenze in Lombardia, poi, Maroni ha spiegato: “No, qui siamo stati eletti l’anno scorso, non ha riflessi”, “se non” a livello nazionale “sugli equilibri del centrodestra” e “Salvini e la Lega si candidano ad essere il punto di riferimento per il centrodestra”.”Non mi meraviglio piu’ di tanto del risultato elettorale, terrificante ma prevedibile: siamo di fronte ad una crisi di rappresentanza della politica e, in particolar modo, di Forza Italia. Ma l’assurdo e’ che il travaglio di Forza Italia avviene proprio quando per la prima volta in venti anni esercita sul dibattito politico una sorta di egemonia culturale: i temi che agita Renzi e, sull’altro versante, Salvini, sono, infatti, i temi su cui e’ nata Forza Italia”. E’ Augusto Minzolini a rilevare che “di fatto, per tornare ad imporsi gli basterebbe tornare ad essere se stessa, ad essere fedele alla propria identita’, ad essere riferimento di quel blocco sociale e elettorale che e’ stato ed e’ ancora maggioritario nel Paese”. “Il fatto che, invece ora Forza Italia si ritrovi alle prese con un problema di sopravvivenza, non esagero, dimostra che le responsabilita’ del suo gruppo dirigente sono estremamente gravi”, accusa il senatore FI. “Salvo Berlusconi che – puntualizza – ne rappresenta lo spirito, se Forza Italia vuole avere un domani deve cambiare da oggi la sua linea politica e il suo gruppo dirigente. In politica si ha una ragion d’essere non per i patti stipulati con altri, ma per quelli che intercorrono con i propri elettori”.