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“L’accordo sul Recovery va chiuso entro luglio”, raccomanda Conte sapendo come stiamo messi…

Ieri è stato il Presidente Mattarella, in previsione del Consiglio europeo di oggi, a chiedere i tempi. Del resto la situazione economica itaiana è quella che è: disastrosa. Si continua a parlare, a sparare cifre miliardarie ma, di fatto, ad oggi non si vede un euro. Il governo ne è conscio, basti pensare che (senza poi addentrarci nel caos Cig), sta già lavorando ad una proroga dello stop ai licenziamenti, e a quella relativa ai contratti a tempo indeterminato, per evitare già a settembre una ‘socialmente incontrollabile’ impennata della disoccupazione, di per sé già inquientante.

Conte: “L’accordo è da chiudere entro luglio”

Dunque poi fa il premier si è affrettato a riportare che “La proposta della Commissione è equa e ben bilanciata. Sarebbe un grave errore scendere al di sotto delle risorse finanziarie già indicate. E anche la combinazione tra prestiti e sussidi è ben costruita. Anche i tempi sono molto importanti. Dobbiamo assolutamente chiudere l’accordo entro luglio. E dobbiamo assecondare gli sforzi della Commissione di rendere disponibili alcune risorse già per quest’anno“.

Conte: “Stiamo lavorando per il futuro dei giovani”

Poi Conte è entrato nel merito della questione affermando che è ‘indovinato’ il nome dato all’imminente Recovery Fund (cioè ‘Next Generation EU’), “perché noi non stiamo lavorando solo per preservare il mercato unico e i nostri interessi comuni; stiamo lavorando per difendere i nostri valori e per assicurare un futuro alle nuove generazioni”.

Conte: “No compromessi ma scelta politica ambiziosa”

Poi, come sempre generoso di affermazioni roboanti, il presidente del Consiglio ha voluto sottolineare come “La Commissione europea e la Bce non hanno mancato l’appuntamento con la Storia. Ora è il turno del Consiglio Europeo di essere all’altezza della sfida e di dare un segnale politico forte. A me non piace la formula ‘compromesso’, preferisco si lavori per una ‘decisione politica ambiziosa”.

Intanto, ha proseguito Conte, ”Dobbiamo mantenere distinti i criteri di allocazione del Quadro Finanziario Pluriennale e quelli del ‘Next Generation EU’ e, in ogni caso, considerare queste due proposte come componenti un unico pacchetto indivisibile. Questo consentirà all’Italia di avere un atteggiamento più flessibile su alcuni aspetti del Qfa, ad esempio quelli che appaiono più anacronistici, come i ‘rebates'”.

Conte: “L’Italia ha avviato una consultazione nazionale”

Infine, quanto poi al ”fronte interno – ha tenuto a rimarcare il premier al Consiglio –  l’Italia ha già avviato una consultazione nazionale con tutte le forze politiche, produttive e sociali per elaborare un piano di investimenti e riforme che ci consenta di non ripristinare la situazione pre-coronavirus ma di migliorare il livello di produttività e di crescita economica. In questo dibattito di portata storica, non deve essere un gruppo di Paesi a prevalere; deve essere l’Europa a prevalere nella sua interezza, con la forza della sua ambiziosa proposta”.

Max