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Libia, c’era una volta l’Italia: ora ‘ci pensa Erdogan’…

”Haftar è fuggito da Mosca, dimostrando la sua intenzione di voler continuare la guerra. Se gli attacchi di Haftar continueranno, la Turchia non si risparmierà dal dargli una lezione”.
E’ furente Recep Tayyip Erdogan, uscendo da un riunione del suo partito, l’Akp, in quel di Ankara. La decisione del comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico, di non firmare il piano di tregua stilato da Russia e Turchia, ha mandato su tutte le furie il numero di Ankara che ha tuonato: “La Turchia è pronta a ‘dare una lezione’ al generale Khalifa Haftar“. Diversamente, a quanto riportato, il premier di accordo nazionale Fayez al-Serraj, è parso invece abbastanza ”conciliante” sul cessate il fuoco.

Ormai per l’Italia in Libia resta un ruolo marginale

Certo, è a dir poco ‘curioso’ dover vedere che la Libia – paese fino a 2/3 anni fa – vicino all’Italia, con eccellenti rapporti, ora sia ‘in mano’ alla Turchia che, come ha tenuto a ribadire lo stesso Erdogan, “resterà in Libia fino a quando verrà garantita la libertà e la stabilità dei libici”. Ovviamente il numero uno di Ankara si è furbescamente nascosto dietro ‘la pillola di saggezza’, affermando che il suo paese ”non ha alcuna mira imperialistica in Libia, in Siria o nel Mediterraneo, ma intende solo ‘proteggere i diritti e il futuro della Turchia. I nostri occhi non sono accecati dal petrolio o dai soldi – ha quindi tenuto a sottolineare Erdogan – Il nostro unico obiettivo è quello di proteggere i diritti, la legge e il futuro di noi stessi e dei nostri fratelli”.

Così Erdogan controllerà i flussi migratori verso l’Ue

Poi, coinvolgendo un ulteriore ‘interlocutore’ sullo scenario libico, il presidente turco ha precisato che sia la Turchia che al-Serraj ”hanno fatto la loro parte”, ed ora ”tocca alla Russia fare la sua parte con Haftar”.
Dunque, visto lo stato attuale delle cose – e la pessima politica estera dimostratal’Italia perde definitivamente l’ascendente nei confronti della Libia (alla quale abbiamo ‘regalato’ persino le nostre navi!) e, cosa assai peggiore, in qualche modo anche ‘il controllo’ del flusso migratorio, che rischia di finire sotto la ‘super visione’ russo-turca.
Così, per l’Italia e l’intera Ue, ora il rischio è che la Turchia possa gestire i migranti sia dalla sua area ‘d’accesso, che dalla Libia, esercitando così un grosso potere…

Ma la Turchia ne ha anche per Damasco…

Ma non solo, rivolgendosi poi alla Siria, Erdogan ha affermato che Ankara non avrà problemi a ‘‘fermare il regime’ di Damasco se “violerà la tregua” iniziata la mezzanotte di domenica scorsa nella provincia di Idlib dove, ha aggiunto il presidente turco, ‘‘il cessate il fuoco a Idlib va rispettato per impedire che 400mila rifugiati si riversino ai confini turchi”… questo, tanto per cominciare
Max