Si tratta di tre persone, facenti parte di una vera e propria banda, che tra novembre 2014 e aprile scorso erano riusciti a mettere a segno sei rapine, andando a danneggiare banche di Carrara, Viareggio e Sarzana. In particolare, come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Raffaele Gargiulo, dirigente del Commissariato di Carrara, i sei colpi riguardano altrettanti istituti di credito, di cui due nello stesso giorno e a distanza di poche ore: il 21 novembre 2014 alla filiale di Avenza, nel comune di Carrara, alla Cassa di risparmio di Carrara, dove si sono impossessati di 9.600 euro; il 16 febbraio 2015 alla filiale di Avenza della Banca popolare di Vicenza (8.800 euro il bottino); il 3 marzo 2015 alla filiale di Marina di Carrara della Cassa di risparmio di Carrara (4.900 euro); tentata rapina il 16 marzo 2015 alla filiale di Viareggio della Banca popolare Cassa di risparmio di Lucca (qui le casse temporizzate non hanno permesso di portare via soldi ai malviventi che hanno così rapinato una cliente di 450 euro); il 16 marzo 2015, lo stesso giorno, alla filiale di Carrara Bonascola della Cassa di risparmio di Carrara (16.000 euro); l’ultima, il 20 aprile 2015 alla filiale di Sarzana (La Spezia), nel corso della quale, dopo essere entrati in possesso di 5.000 euro e 4.500 dollari statunitensi, sono stati arrestati. Il trio, munito di due auto, una col contrassegno per i disabili, laltra intestata a una persona deceduta, si muovevano tra le tre città, pianificando di volta in volta il nuovo colpo da eseguire.
Le indagini, ancora in corso, hanno già permesso di conoscere lidentità dei rapinatori e lentità dei misfatti commessi. Si tratta di Davide Lopresti, 40 anni, originario di Chivasso (Torino) ma da anni residente a Carrara, Giuseppe Zocco, 57 anni, nato a Pachino (Siracusa) e residente a Torino, e Claudio Boffa, 52 anni, torinese. Dopo mesi di accertamenti e controlli, i tre erano già stati raggiunti da provvedimenti cautelari per la rapina in seguito alla quale sono stati catturati. Laccusa è ora di associazione per delinquere, rapina aggravata plurima, tentata rapina e falso in certificazione amministrativa. Gli agenti hanno, inoltre, trovato un consistente numero di schede telefoniche, molte delle quali intestate a dei prestanome stranieri, due targhe contraffatte, coltelli e taglierini. Tutti strumenti di cui la banda si serviva sicuramente per portare a termine i suoi piani.
Il Gip Antonia Aracri ha disposto lapplicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti degli indagati.