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Migranti, scontro a distanza Lamorgese-Salvini: cosa è successo, cosa hanno detto

Sul fronte dei tema dei migranti è andato in scena un nuovo ‘scontro’ politico a distanza tra due dei principali protagonisti della vita politica e istituzionale del paese. Da una parte la ministra Lamorgese e dall’altra l’ex ministro e leader della Lega Matteo Salvini. Che cosa è successo? Da dove e su quale aspetto nasce lo scontro?

Migranti, scontro a distanza Lamorgese-Salvini

“Il senatore Salvini ha davvero superato ogni limite consentito dimostrando uno scarso rispetto per le istituzioni e per questa amministrazione di cui è stato ministro”. Sono state queste le parole con cui si è espressa la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, all’interno di un’intervista al Tg1 in repice alle critiche avanzate da Matteo Salvini che l’aveva definita una “criminale“.

Una situazione delicata, che si incastra tra i meandri di una tematica scivolosa, dura, delicata da affrontare. “Come stiamo affrontando l’emergenza sbarchi? Abbiamo pensato alla sicurezza dei cittadini siciliani perché gli arrivi sono stati numerosi a luglio, in agosto un po’ di meno soprattutto dalla Tunisia. Abbiamo preso tutte le precauzioni: prima tutti i test sierologici, oggi i tamponi a tutti coloro che arrivano”.

aggiornamento ore 00.14

Alle parole della Lamorgese sono seguite quelle di Salvini che, a Rete4, ha riaperto la querelle.
“Se gli sbarchi aumentano e se c’è un governo che sta trasformando la Sicilia nel campo profughi d’Europa, è colpa di Salvini? Qui abbiamo un ministro incapace” sostiene Matteo Salvini a Stasera Italia su Rete4. E poi, ancora: “Io posso stare simpatico o antipatico, ma da ministro ho azzerato gli sbarchi e chiuso i porti, mentre chi sta al governo ora fa arrivare cani e porci e la colpa sarebbe mia?”.

Infine la chiosa. “L’immigrazione illegale è calata per il virus in Francia, in Spagna e a Malta. Solo in Italia c’è un governo complice dei trafficanti di esseri umani” conclude.

aggiornamento ore 6,59

Altro elemento di scontro sempre in argomento migranti è ciò che si sta evidenziando in merito alle divergenze tra governo centrale e la Sicilia in merito allo sgombero degli hotspot sui quali c’è scontro di competenza con il Viminale.

E’ stata infatti impugnata dal governo e dal Viminale l’ordinanza del governatore della Sicilia Nello Musumeci che aveva disposto lo sgombero di hotspot e centri di accoglienza migranti dell’isola. L’impugnativa sarebbe stata oggetto di deposito al Tar della Sicilia. L’ordinanza, stando a quanto si apprende quanto al ricorso, “interferisce direttamente e gravemente con la gestione del fenomeno migratorio che è materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato”. Nello stesso momento malgrado sia stata motivata come misura anti Covid, sempre in base al ricorso, “interferisce sul fenomeno migratorio e produce effetti diretti a carico di altre regioni”.

La replica di Musumeci: “Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi” afferma il governatore Musumeci. “La Sicilia – continua – difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo”.

aggiornamento 10.10