Morti sul lavoro in aumento, 185 in primo trimestre 2021

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail entro il mese di marzo sono state 185, 19 in più rispetto alle 166 denunce registrate nel primo trimestre del 2020 (+11,4%), effetto degli incrementi osservati in tutti i mesi del 2021 rispetto a quelli del 2020. A livello nazionale i dati rilevati al 31 marzo di ciascun anno evidenziano per il primo trimestre di quest’anno un decremento solo dei casi in itinere, passati da 52 a 31, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono stati 40 in più (da 114 a 154). L’aumento ha riguardato tutte e tre le gestioni assicurative dell’industria e servizi (da 146 a 158 denunce), dell’agricoltura (da 11 a 16) e del conto Stato (da 9 a 11). 

Dall’analisi territoriale emerge un aumento di due casi mortali nel Nord-Ovest (da 45 a 47), di quattro nel Nord-Est (da 34 a 38) e di 11 casi sia al Centro (da 23 a 34) che al Sud (da 47 a 58). Nelle Isole, invece, si registra un calo di nove decessi (da 17 a 8). Le regioni che presentano l’aumento più consistente sono il Lazio (+12 casi), l’Abruzzo (+8), la Lombardia (+6) e la Campania (+5), quelle con il maggior decremento Sicilia (-7 casi), Piemonte e Puglia (-4 decessi per entrambe). 

L’aumento rilevato nel confronto tra i primi trimestri del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 155 a 171, sia a quella femminile, che ha registrato tre casi in più (da 11 a 14). L’incremento riguarda solo le denunce dei lavoratori italiani (da 137 a 158), mentre sono in calo quelle dei lavoratori comunitari (da 10 a 9) ed extracomunitari (da 19 a 18). Dall’analisi per classi di età emergono decrementi per gli under 40 (-17 decessi), mentre tra gli over 40 si segnalano gli aumenti nelle classi 50-59 anni (da 52 a 70 casi) e 60-69 anni (da 19 a 38). 

Infortuni, oltre 2.000 casi in meno in un anno

 

Quanto alle denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di marzo sono state 128.671, in diminuzione di oltre duemila casi (-1,7%) rispetto alle 130.905 del primo trimestre del 2020. La diminuzione dell’1,7% dell’intero periodo è la sintesi di un calo delle denunce osservato nel primo bimestre (-12%) e di un aumento nel mese di marzo (+35%) nel confronto tra i due anni. I dati rilevati al 31 marzo di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento solo degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo pari al 23,4%, da 17.477 a 13.385, al contrario dei casi avvenuti in occasione di lavoro che sono in aumento dell’1,6%, da 113.428 a 115.286. 

La flessione che emerge dal confronto dei primi trimestri del 2020 e del 2021 è legata alla sola componente maschile, che registra un -5,0% (da 81.203 a 77.121 denunce), mentre quella femminile presenta un incremento del 3,7% (da 49.702 a 51.550). La diminuzione ha interessato solo i lavoratori italiani (-3,2%), al contrario di quelli comunitari (+6,9%) ed extracomunitari (+5,6%). Dall’analisi per classi di età emergono cali solo tra under 20 (-51,3%) e over 70 (-11,0%), mentre per le altre fasce di età si riscontrano incrementi generalizzati, in particolare per quelle 30-34 anni (+12,1%) e 55-59 anni (+10,4%). 

In un anno oltre 500 denunce in meno di malattia professionale
 

Per quanto riguarda le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo trimestre del 2021 sono state 13.583, oltre 500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2020 (-3,7%), sintesi di un calo del 26% nei primi due mesi e di un aumento del 62% nel solo mese di marzo nel confronto tra i due anni. Decrementi si sono registrati nell’industria e servizi (in calo del 3,3%, da 11.634 a 11.248 casi), in agricoltura (-4,0%, da 2.303 a 2.210) e nel Conto Stato (-23,8%, da 164 a 125). 

Dall’analisi territoriale emergono decrementi nel Nord-Ovest (-16,6%) e nelle Isole (-23,8%), mentre le patologie denunciate sono in crescita nel Nord-Est (+1,0%), al Centro (+0,9%) e al Sud (+1,9%). In ottica di genere si rilevano 327 denunce di malattia professionale in meno per i lavoratori, da 10.236 a 9.909 (-3,2%) e 191 in meno per le lavoratrici, da 3.865 a 3.674 (- 4,9%). Il calo ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 13.088 a 12.576 (pari a una diminuzione del 3,9%), sia quelle dei comunitari, da 350 a 320 (-8,6%). I casi dei lavoratori extracomunitari sono invece in aumento, da 663 a 687 (+3,6%). 

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo trimestre del 2021, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio e dai tumori. 

In un anno +75% casi in settore sanità e assistenza sociale

 

Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail entro lo scorso mese di marzo in un anno è aumentato del 6,8% nella gestione industria e servizi (dai 102.657 casi del 2020 ai 109.662 del 2021), mentre è diminuito del 6,2% in agricoltura (da 6.281 a 5.891) e del 40,3% nel conto Stato (da 21.967 a 13.118). 

Tra i settori economici si distingue ancora il settore ateco ‘sanità e assistenza sociale’, che nel primo trimestre 2021 presenta un aumento del 75% degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto al pari periodo del 2020. Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce nel Nord-Ovest (-5,6%), al Sud (-2,7%), nelle Isole (-2,4%) e al Centro (-0,4%). 

Il Nord-Est presenta invece un incremento dell’1,9%. Tra le regioni i maggiori decrementi percentuali sono quelli di Valle d’Aosta, Puglia, Provincia autonoma di Trento e Calabria, mentre gli incrementi più consistenti sono stati rilevati in Molise, Friuli Venezia Giulia e Campania.