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Mosca, la Borsa è in crisi: sanzioni a parte, i costi della guerra iniziano a logorare le (poche) finanze del paese

A quanto sembrerebbe, stando a quanto battuto poco fa da diverse agenzie di stampa, la Borsa di Mosca avrebbe subito un crollo pesantissimo. A monte di tale situazione, riferiscono i media, la continua spesa da parte di Putin per la ‘campagna di conquista dell’Ucraina’, che avrebbe comportato ingenti perdite di soldi alla già provata economia russa, per via delle sanzioni.

Mosca, la Borsa in crisi: i referendum dei filorussi in Ucraina comportano altre spese extra

Oltretutto, a fomentare l’invio di soldi verso l’Ucraina, la notizia di oggi, secondo cui più regioni dell’area del Dombass – ma non solo – avrebbero indetto dei referedum per l’annessone alla Russia. Come ribattuto oggi da diversi media locali e non, le regioni del Luhansk, Donetsk e Kherson (ma anche nell’area dell’oblast di Zaporizhzhia), hanno fissato il voto dal 23 al 27 settembre. Ma non solo, proprio oggi la Duma (il ‘parlamento russo), ha approvato nuove leggi riguardanti la mobilitazione dei militari di leva, e questo lascia prevedere una possibile escalation del conflitto.

Mosca, la Borsa in crisi: l’escalation bellica di Putin comincia ad avere costi economici insostenibili

Un’escalation, quella voluta da Putin (che tra l’atro in serata dovrebbe tenere un discorso al fianco del ministro della Difesa, Sergej Shoigu) che, accanto alle conseguenze prodotte dalle sanzioni internazionali, potrebbe compromettere definitivamente il morente tessuto produttivo e commerciale del Paese.

Mosca, la Borsa in crisi: l’indice Moex perde oltre  il 10%, Yandex a -8,50%, Lukoil a -7,90% e Gazprom perde oltre il 6%

Non a caso, vista la ‘mal parata’, oggi diversi investitori hanno deciso di suonare la ritirata, facendo segnare – come detto – un crollo verticale della Borsa di Mosca. Così, l’indice Moex ha improvvisamente perso oltre  il 10%,  scendendo sotto quota 2.200 punti. Da segnalare ad esempio l’inquietante  -8,50% segnato dal ‘Google russo’ (il portale Yandex), e l’altrettanto ‘tragico’ -7,90% del colosso energetico Lukoil. Inoltre, altre grandi aziende come Gazprom, Rosneft e Sberbank, hanno registrato perdite salate, a di sopra superiori del 6%.

Max