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Nave Gregoretti, la Giunta ‘studia’ la posizione di Salvini

”Ci riuniremo il giorno 8 gennaio alle 14 e il giorno 9 alle 8:30, il 13 gennaio alle 15:30, mentre il 14 gennaio ci vedremo alle 20. Il giorno 15 gennaio ci sarà seduta alle 8:30 del mattino e poi abbiamo fissato una seduta anche lunedì 20 gennaio, alle ore 17, che presumibilmente sarà la data in cui la Giunta voterà il caso Gregoretti per poi riferire all’Aula che avrà altri venti giorni a disposizione”. Così poco fa il senatore di FI, Maurizio Gasparri, dopo aver spiegato che “Oggi si è svolto l’Ufficio di presidenza. La Giunta per le autorizzazioni del Senato ha deciso che alle 13:30 sarà incardinato il caso della nave Gregoretti di cui sarò relatore. Daremo un termine di 15 giorni al senatore Salvini per presentare una memoria o chiedere di essere ascoltato, come è sua facoltà“.
Al termine dei suddetti appuntamenti, la Giunta per le immunità parlamentari di Palazzo Madama sarà infine chiamata ad esprimersi sull’autorizzazione a procedere ne confronti dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in merito alla vicenda dei 137 migranti a bordo della ‘Gregoretti’ della Guardia costiera, privati della loro libertà.
Per tali motivi Gasparri ribadito, ”Abbiamo fissato un intenso calendario di lavori su questo caso e su tutte le altre vicende che sono all’attenzione della Giunta, comprese le ratifiche delle elezioni”.

Aggiornamento ore 17.30

“Per tutelare sicurezza e onore, sono state fatte scelte prese insieme agli altri del governo. Ci fu una sospensione di 4 giorni, fino a che 5 Paesi Ue e i vescovi presero l’impegno ad accogliere i migranti. Fu una cosa condivisa con Di Maio e Conte. Ci sono i fatti, le mail, fu un decisione collegiale. Quello che ho fatto, l’ho fatto da ministro e lo rifarò se gli italiani lo vorranno ancora”. Così, ribadendo che “Io ho sospeso uno sbarco per quattro giorni, in attese che i Paesi europei facessero il loro dovere”, stamane ospite de ‘L’aria che tira, su La7’, Matteo Salvini spiegand la sua posizione ripsetto alla vicenda della nave Gregoretti, per la quale sta rischiando un processo per ‘sequestro di persona’.

“Sono rimasto male umanamente – ha quindi aggiunto il leghista – mi è sembrato squallido: l’anno scorso dicevano ‘arrestateci tutti’, ‘abbiamo scelto insieme'”. Gli viene fatto notare che Di Maio – così come è stato per la ‘Diciotti’ – ha espresso la sua contrarietà all’immunità, “Anche la Diciotti era una nave militare, come la Gregoretti”, fa subito notare Salvini, che prosegue: “Fanno il processo? Non vedo l’ora di andarci: pop corn e bibite tassate dal governo. Il sequestro di persona è una cosa grave: era quella cosa che rapivano i bambini e gli tagliavano l’orecchio. E a Di Maio dico che deve dire se, quanto fatto, l’abbiamo fatto come scelta del governo”.

Aggiornamento ore 18.30

Da Brindisi, dove sta presenziando al 25esimo anniversario del Global Service dell’Onu, parlando del leader del Carroccio con i giornalisti, Di Maio ha affermato: “Lo vedo un po’ impaurito forse, ma è evidente che ognuno si deve prendere le proprie responsabilità. Mi pare che Salvini abbia sempre detto ‘mi voglio fare processare, non ho niente da temere, voglio andare a giudizio’, lo disse anche sulla Diciotti. Adesso fa la vittima, al contrario. Penso sia ben chiaro – ha quindi aggiunto il lader 5stelle – che la questione Gregoretti non è la questione Diciotti: questa fu una decisione del governo, quella fu propaganda del ministro Salvini, che ad un certo punto ha cominciato ad annunciare il blocco delle nostre navi militari via tweet. La Gregoretti non è una nave delle Ong, è una nave dei nostri corpi di sicurezza e ci sono tutte le mie dichiarazioni di quei giorni, in cui dico, ‘rispettiamo i nostri uomini in divisa’”.

Max