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Papa Francesco ha concluso il viaggio in Iraq

Papa Francesco ha lasciato l’Iraq e alle 13 atterrerà a Roma Ciampino. È stato un viaggio storico, il primo di Francesco dall’inizio della pandemia e la prima volta per un Papa in terra irachena. Baghdad, Najaf, Nassiriya, Mosul, Qaraqosh, città cristiana, sono solo alcune delle zone, martoriate da anni di guerra, visitate in questi tre giorni dal papa “pellegrino di pace e fraternità“. “È possibile sperare nella riconciliazione e in una nuova vita”, è il messaggio lasciato sul terreno dell’antica Mesopotamia.

In questi tre giorni il Papa si è incontrato con le autorità civili e religiose del Paese. “Si dia spazio a tutti i cittadini che vogliono costruire insieme questo Paese nel dialogo, nel confronto franco e sincero, costruttivo”, ha detto. Poi il confronto privato con l’ayatollah Ali al-Sistani, tra le figure più importanti dell’Islam sciita. Uno dei momenti più importanti del viaggio e un passo verso la collaborazione tra le comunità religiose.

A Qaraqosh, città simbolo del martirio cristiano, Francesco ha incontrato i fedeli. “Perdono: questa è la parola chiave”, ha detto il Pontefice. Il perdono è necessario per rimanere nell’amore, per rimanere cristiani. La strada per una piena guarigione potrebbe essere ancora lunga, ma vi chiedo, per favore, di non scoraggiarvi. Ci vuole capacità di perdonare e, nello stesso tempo, coraggio di lottare. So che questo è molto difficile. Ma crediamo che Dio può portare la pace in questa terra. Noi confidiamo in Lui e, insieme a tutte le persone di buona volontà, diciamo “no” al terrorismo e alla strumentalizzazione della religione”.

Mario Bonito