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Salvini tuona: “Aspettato anche troppo, pronti ad andare da soli”

Salvini è pronto a cambiare rotta e a proseguire da solo. Il leader della Lega ha deciso di tornare a alzare l’asticella sia in Italia che in Europa, chiarendo quello che potrebbe essere il nuovo scenario politico da qui a breve.

Salvini fa tremare il governo: “Aspettato anche troppo, pronti ad andare da soli”

“Siamo al governo solo e soltanto per fare le cose importanti. Se non riusciamo andremo avanti da soli, ma non ci fermiamo. Abbiamo aspettato anche troppo”: queste le parole eloquenti del leader del Carroccio Matteo Salvini, che poi allarga il tiro del proprio messaggio puntando anche all’Europa di Bruxelles.

“Chi in Europa sta con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, in Italia non può stare con la Lega”. Un messaggio chiaro ai naviganti, questo.

Matteo Salvini sta perdendo la pazienza, in sede al governo. Nonostante questo, non pare aver perso la stima verso il proprio partner di governo e cioè Luigi Di Maio definito “coerente e gran lavoratore. Tuttavia questo non impedisce di fargli vedere come, a suo modo di leggere i fatti, qualcosa nei mesi sia mutata. “Non mi spaventano le offese alla mia persona ma mi spaventano i continui no”.

Aggiornamento ore 6.06

“O da adesso arrivano tanti sì o altrimenti noi non abbiamo tempo da perdere. La Lega non è nata per rimanere attaccata alle poltrone”, ha tuonato il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Non accetterò più un minuto di stare al governo con chi dice no. Qualunque decisione prenderò, la prenderò per i miei figli”.

Non c’è dubbio che uno degli scogli maggiori attorno a cui è andata a sbattersi la pazienza del numero uno della Lega sia l’Autonomia. Non è un caso l’invio della lettera dei governatori di Veneto e Lombardia a Conte, in ore delicatissime per la maggioranza.

E Conte come l’ha presa? Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha semplicemente “preso atto” della lettera dei presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia.

Secondo rumors di Palazzo Chigi Conte incamera un “cambio dei toni, che prelude a una corretta interlocuzione istituzionale”.

Tuttavia sono al momento confermati dalla presidenza del Consiglio i gli incontri sull’autonomia di martedì a Palazzo Chigi.

Aggiornamento ore 8.21

Tra gli altri temi caldi di giornata, quello delle intercettazioni relative a Siri.

“Gli do 30mila euro, perché sia chiaro tra di noi, io ad Armando Siri, ve lo dico”. Questo lo stralcio delle dichiarazioni con cui l’imprenditore ed ex parlamentare di Forza Italia, Paolo Arata, consulente della Lega, avrebbe coinvolto l’ex sottosegretario Armando Siri nel settembre 2018 con il figlio Francesco e con Manlio Nicastri, figlio dell’imprenditore Vito, famoso per l’eolico.

Nelle indagini si parla di presunto pagamento di una tangente all’ex sottosegretario. Nicastri, che secondo i pm siciliani parrebbe attiguo a Cosa Nostra, dallo scorso 8 luglio. Per giovedì prossimo è fissato un incidente probatorio durante il quale sia Vito che il figlio Manlio riferiranno ai pm capitolini.

Aggiornamento ore 11.14