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Stati Uniti, Trump: la polizia uccide più i bianchi rispetto ai neri

Il razzismo negli Stati Uniti è un problema reale. George Floyd e Rayshard Brooks sono solo gli ultimi di una lunga serie di morti per mano della polizia, vividi esempi di una questione  sociale, culturale e politica che non può essere nascosta sotto al tappeto. È compito dei politici risolvere un problema o, quantomeno, stimando al ribasso, provare a comprenderlo, senza dividere per forza, sempre.

Trump, la polizia uccide più i bianchi

Non è nelle corde del presidente Donald Trump, in versione campagna elettorale, buttare acqua sul fuoco. Probabilmente neanche basterebbe, ma di certo sarebbe responsabile. Non che molti altri più illustri presidenti siano stati efficaci sul tema razzismo e disuguaglianze, ma l’ultima uscita del tycoon lascia molti dubbi. Rispondendo a una domanda di Catherine Herridge di Cbs News sul perché ci sono ancora afroamericani che muoiono in custodia delle forze dell’ordine, Trump ha affermato che “Succede anche ai bianchi. E i bianchi sono di più, tra l’altro”.

Le mezze verità ‘trumpiane’

La polizia dunque uccide più bianchi. Un’affermazione vera in parte e una pericolosa mezza fake news. Dal primo gennaio 2015, si legge al 30 maggio 2020, scrive Giuseppe Meloni sull’UnioneSarda.it, 5.338 persone sono morte dopo essere state fermate dagli agenti. 1.254 erano neri e 2.385 bianchi, poco meno del doppio. Negli Usa però gli afroamericani sono circa 42 milioni, il che significa “che nei confronti ravvicinati con la pubblica sicurezza sono morti, in quasi cinque anni e mezzo, 30 di loro ogni milione di abitanti”. Mentre nell’ambito della popolazione bianca è capitato a 12 individui per milione.

Un impatto sproporzionato sugli afroamericani, come hanno dimostrato anche autorevoli studi (Washington Post e Harvard), tutti con il medesimo risultato: i bianchi statunitensi, che costituiscono una quota maggiore della popolazione nazionale, subiscono più morti per mano della polizia in termini assoluti, ma il tasso di uccisione degli afroamericani da parte delle forze dell’ordine è più del doppio di quello dei bianchi.

Per questo quel “succede anche ai bianchi” di Trump, messo così senza dati, in chiave elettorale, dimostra solo la volontà di fare politica per se stesso, non per i cittadini.

Scriveva il giornalista Beppe Severgnini sul Corriere della Sera qualche tempo fa: “Trump è un semplicista, incapace di analisi”. Bravissimo però a nascondere la polvere sotto al tappeto.

Mario Bonito