Mentre mancavano poche ore all’annessione della Campania nella zona rossa, il governatore De Luca ha rilasciato un’intervista dove, senza troppi complimenti, si è lasciato andare ad un lungo sfogo: “La divisione in zone mi sembra una grande idiozia. I dati della Campania, dicono, non possono essere veri. E comincia una campagna di sciacallaggio inimmaginabile. La regione non c’entra con questa scelta, con cui il governo si è nascosto dietro i numeri per non prendersi la responsabilità di chiudere“.
Come tiene a sottolineare il presidente campano, ”Da soli abbiamo adottato una linea del rigore, a ottobre abbiamo chiesto di chiudere tutto. Questa misura avrebbe permesso di bloccare il contagio e di arrivare tranquilli a Natale”. Ad esempio, tiene a sottolineare, “Quando noi parlavamo di rigore, gli altri si sono mossi contro le ordinanze della Campania. Ora sono tutti rigoristi: una vergogna assoluta, tipica dell’Italia di oggi. L’ultima settimana è stata particolarmente significativa nello sciacallaggio contro la Campania. Non c’è un giorno senza un attacco mediatico strumentale”.
Inevitabilmente, De Luca non può non richiamare la ‘questione aperta’ con il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris: “Le immagini degli assembramenti sul lungomare hanno determinato una svolta nell’opinione pubblica nazionale. Era un assembramento vietato dalla legge e gli assembramenti vanno contrastati dalle forze dell’ordine e dalle polizie municipali. Non c’era nessuno a controllare. Quelle immagini hanno determinato una svolta: sono cose vergognose e motivano non una zona rossa, ma una zona stra-rossa. Sapete chi avrebbe dovuto decidere, ma era in giro per televisioni a farsi pubblicità“.
Quindi il vulcanico governatore tiene a ricordare tutti i provvedimenti fin qui adottati: ”A settembre abbiamo reso obbligatoria la mascherina all’aperto. Il governo è arrivato due settimane dopo. Il 4 ottobre ho chiesto al ministro dell’Interno il rafforzamento dei controlli sui territori. Il 15 ottobre abbiamo disposto la chiusura delle scuole, ricevendo insulti dal ministro e dal presidente del Consiglio. Abbiamo chiuso perché in 2 settimane abbiamo avuto un aumento del contagio nelle scuole pari a 9 volte. Il governo lo ha fatto un mese dopo”. Ed ancora, “Il 23 ottobre abbiamo adottato la misura per bloccare gli spostamenti e la sera è scoppiata la guerriglia, mentre il governo ha continuato a perdere tempo. Da soli abbiamo adottato una linea del rigore”
Max