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Bonus sanificazione e mascherine: cos’è e come funziona il credito d’imposta, a chi spetta, requisiti, modalità, cifra massima

Tra i tanti meandri che si stanno aprendo intorno a questa complessa ma decisiva fase2 da coronavirus, uno in particolare sta attirando parecchia attenzione: quello del cosiddetto bonus sanificazione e mascherine: ma che cos’è, a chi è rivolto e a chi spetta, e come funziona il credito d’imposta che se ne deriva?

Andiamo a vedere meglio tutti i dettagli, in particolar modo in riferimento a requisiti, alle modalità e tempistiche e a quella che è la cifra massima riscontrabile.

Bonus sanificazione e mascherine: cos’è il credito agevolazioni adeguamento ambienti lavoro

Stiamo parlando di un bonus che fa riferimento alle agevolazioni sull’adeguamento degli ambienti di lavoro alle regole anticoronavirus. Il bonus sanificazione e mascherine prevede dunque un credito imposta. Vediamoci chiaro.

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Il decreto rilancio ha confermato il bonus sanificazione, con un credito di imposta più alto per i lavori di adeguamento degli ambienti di lavoro, per la pulizia approfondita anticoronavirus e nello stesso tempo anche per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale (i cosiddetti “dpi”) come guanti e camici.

aggiornamento ore 1,13

Ma in questo senso sono cambiate le regole: non serve più un decreto attuativo del Mef e del Mise, ma spetta all’Agenzia delle Entrate adottare un provvedimento per indicare i criteri di applicazione del bonus sanificazione.

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aggiornamento ore 5,53

Credito d’imposta per bonus sanificazione: i requisiti e come funziona

Stando al dl rilancio, le imprese, i lavoratori autonomi, gli enti non commerciali (come il terzo settore) e gli enti religiosi riconosciuti civilmente possono usufruire di un credito di imposta del 60% per le spese sostenute durante il 2020 per adeguare gli ambienti di lavoro alle misure di contenimento del virus Covid-19, fino a un massimo di 60 mila euro per ciascun beneficiario.

In tutto il governo ha stanziato a copertura di questa misura 200 milioni di euro.

Il credito di imposta del bonus sanificazione può essere ottenuto in dichiarazione dei redditi oppure ceduto, anche in modo parziale, ad altri soggetti: se non si riuscirà a scaricare appieno il tax credit quest’anno, potrà essere sfruttato negli anni successivi, ma ad ogni modo non potrà essere chiesto il rimborso.

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Coronavirus, bonus sanificazione e mascherina: per cosa si può richiedere il credito

Ecco nel merito le spese, legate all’emergenza coronavirus, per cui può essere chiesto il credito d’imposta del bonus sanificazione:

  • sanificazione degli ambienti di lavoro, gli strumenti e i prodotti usati per sanificare
  • dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari
    prodotti detergenti e disinfettanti
  • termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti (il bonus vale anche per le spese di installazione)
  • dispositivi per garantire la distanza interpersonale, come barriere e pannelli protettivi (il credito d’imposta è riconosciuto anche per le spese di installazione)
  • adeguamento dei luoghi di lavoro alle norme anti-coronavirus come il rifacimento di spogliatoi e mense e interventi per realizzare spazi comuni, ingressi e spazi medici

Aggiornamento ore 10,31

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