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Brasile, la Corte Suprema annulla le condanne di Lula, l’ex presidente può tornare in campo nel 2022

Alla fine, dopo anni di vicende giudiziarie e un Paese spaccato a metà, Luiz Inacio Lula da Silva potrà tornare in campo e ricandidarsi nel 2022. La Corte Suprema ha annullato “per vizio procedurale” i quattro processi in cui Lula, ex presidente dal 2002 al 2011, è stato condannato per corruzione a 10 anni in primo grado, diciassette in appello, nell’ambito dell’inchiesta Lava Jato, la tangentopoli di Curitiba. Per tali condanne il leader della sinistra brasiliana, amato od odiato a seconda dei casi, ha trascorso 580 giorni in carcere. Secondo i giudici della Corte Suprema, il Tribunale che lo ha giudicato non era competente. “Con la decisione, sono state dichiarate nulle tutte le sentenze emesse dalla 13/a sezione federale di Curitiba e gli atti saranno trasmessi al tribunale del Distretto federale”, si legge in una nota della Corte. Per Lula, che si è sempre dichiarato innocente e vittima di una persecuzione politica da parte di Sergio Moro, giudice dell’operazione Lava Jato prima e ministro della Giustizia sotto Bolsonaro poi (dimessosi ad aprile 2020), sono stati ripristinati i diritti politici.