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Il figlio di Joe Biden è indagato per “questioni fiscali”

Hunter Biden, il figlio del presidente eletto Joe Biden, è indagato per presunti reati fiscali e attività finanziarie illecite. Lo ha reso noto lui stesso con questa dichiarazione: “Ho appreso ieri per la prima volta che la procura federale del Delaware ha notificato ai miei legali che sta indagando sui miei affari fiscali”.

Da quanto emerge, l’indagine sarebbe iniziata due anni fa e gli inquirenti sarebbero al lavoro per valutare eventuali violazioni sulle norme antiriciclaggio e intese finanziare con Paesi esteri, soprattutto la Cina.

In una nota, il team Biden-Harris ha fatto sapere che “il presidente eletto è profondamente orgoglioso di suo figlio, che ha combattuto difficili sfide, come i feroci attacchi personali degli ultimi mesi, solo per emergere più forte”.

Durante la campagna elettorale Donald Trump ha spesso attaccato Hunter. Proprio le vicende tra i due portarono Trump ad essere messo sotto impeachment. Trump fu accusato di abuso di potere e ostruzione alle indagini nei confronti del Congresso. Secondo i democratici, Trump esercitò pressioni sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky affinché indagasse su Joe Biden e suo figlio Hunter, membro di un’azienda di gas in Ucraina. In cambio il tycoon avrebbe promesso di sbloccare fondi per 391 milioni di dollari, diretti in Ucraina e destinati ad aiuti militari.

La accuse furono approvate alla Camera (a maggioranza democratica), ma non al Senato (a maggioranza repubblicana), che assolse Trump lo scorso 31 gennaio.

Fra quattro giorni si riunisce il collegio elettorale composto da 538 grandi elettori, incaricati di nominare ufficialmente il prossimo presidente. Joe Biden ha vinto vinto le elezioni, conquistando 306 grandi elettori. Trump ne ha ottenuti 232. Questa indagine non influirà sul processo elettorale in questa difficile fase di transizione dei poteri, ma arriva di certo in un momento delicato e difficilmente non sarà utilizzata da Trump, che da un mese cerca di ribaltare l’esito del voto, per attaccare i democratici.

Mario Bonito