Brian Blade all’Alexanderplatz, in concerto con Benjamin Koppel e Scott Colley – di Gabriele Rossi

    festival-jazz.jpgL’età del jazz è passata da un pezzo, ma la malinconia e la dolcezza che si nascondono dietro la musica jazz sono immortali e senza tempo. In concerto, domenica 30 settembre, il chitarrista romano Fabio Mariani con il suo “Fabio Mariani Group”, il quale ha presentato il suo ultimo album “On My Hands” con un repertorio rinnovato da nuove composizioni originali,sul palco con lui c’era anche: Daniele Pozzovio al piano,Bob Masala al basso e Pietro Lodice alla batteria. Una musica che attraversa il jazz e le tradizioni popolari, attraente anche per il pubblico che mai si era imbattuto in questo genere musicale.

    Mercoledì 1ottobre si è svolto uno dei concerti più attesi della stagione. Il pubblico in fibrillazione e i biglietti terminati ormai da giorni. Brian Blade, il leggendario batterista americano, in concerto insieme ai due pezzi da novanta del jazz: il sassofonista Benjamin Koppel e il contrabbassista Scott Colley. Sodalizio nato a Copenaghen nel 2012 e consolidato a maggio di quest’anno nello studio di registrazione a New York, il trio presenta in anteprima all’Alexanderplatz i brani inediti del prossimo album, in uscita a febbraio 2015. Brian Blade è considerato uno dei più grandi batteristi del ventunesimo secoloe il suo nome è stato spesso affiancato Brad Mehldau, Joshua Redman e a cantanti come Bob Dylan, Joni Mitchell e Marianne Faithful, senza dimenticare la sua firma nell’inarrivabile quartetto di Wayne Shorter.

    Giovedì 2 ottobre è stata la volta della meravigliosa voce di Antonella Vitale che ha presentato il suo ultimo lavoro “Song in my heart”. Antonella Vitale rende omaggio alla jazzistica americana, quella jazzistica che segnò un epoca e, come esprime il titolo dell’album, le canzoni rimangono impresse nei cuori degli appassionati del grande jazz.

    Questa sera si chiudono i giorni del jazz di Roma. Alle 21:45 salirà sul palco Marco Rangel, straordinario chitarrista e compositore brasiliano e suonatore della “chitarra al contrario” poiché, essendo mancino e utilizzando una normale chitarra per destri non può che impugnare la chitarra rovesciata. Il risultato è una sonorità più potente nei bassi e delicata negli acuti. Uno spettacolo per tutti gli appassionati di chitarra e di musica possono assistere all’esibizione di uno dei talenti più cristallini del palcoscenico mondiale, chiamato a raccogliere l’eredità dei mitici chitarristi della tradizione brasiliana. Non solo calcio quindi in Brasile, i fenomeni della musica di questo paese sono pronti a mostrare il volto della loro cultura che a noi rimane oscuro.

    I giorni del jazz finiranno, con loro se ne andrà un po’ di quella magia che è intrisa nelle sue note e chi sarà testimone di tanta bellezza non potrà che rimanere in preda ad una dolce nostalgia di una musica che svanisce tra un cocktail e il fumo di una sigaretta.