CRITICHE UE – RENZI RISPONDE A JUNCKER SENZA POLEMICHE: ‘SBAGLI PURE ESPRESSIONI IO NON SONO PERMALOSO’. BANCHE:’ IL NOSTRO SISTEMA È SOLIDO, UN OTTIMO INVESTIMENTO’

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    “Senza paura, con determinazione e decisione dico che io non sono qui a fare il portavoce del litigio, per niente”. E’ un tono disteso quello che usa Matteo Renzi commentando le recenti critiche partite nei giorni scorsi da Bruxelles all’indirizzo del nostro Paese. “Se uno utilizza in conferenza stampa espressioni sbagliata pace, io ho tenti difetti ma non sono permaloso. Juncker ha usato espressioni sbagliate, succede, ma mi interessa che non sbagli politiche. Noi non siamo contro l’Europa, ma voglio che sia più forte e che funzioni con regole uguali per tutti – ha precxisato il premier. Questa discussione la facciamo da europeisti convinti e pensando che ci sia bisogno della voce dell’Italia, perchè quando non c’è stata è stato un problema per l’Italia e per l’Europa”. Il presidenta del Consiglio a tal proposito ha anche sottolineato che si recherà a Ventotene, dove Altiero Spinelli e Ernesto Rossi firmarono il celebre manifesto per l’Europa, “dove il governo italiano farà un grande investimento sul rilancio di quel luogo caro a tanti di noi”. Poi, viste le altalenanti oscillazioni della Borsa in questi giorni, Renzi ha voluto esprimersi sulle banche:  “Le turbolenze di queste ore possono essere una grande opportunità per l’Italia. Noi seguiamo queste turbolenze, siamo pronti a prendere tutte le misure necessarie. Alcune banche italiane sono tra le più solide, altre devono fare uno sforzo in più, ma tutto il sistema del credito sa che il Paese è forte e soldo e che in questo clima di instabilità il nostro Paese è un ottimo investimento perché stiamo facendo le riforme e perché altrove hanno tali turbolenze che l’Italia è un porto tranquillo”. Poi, prendendo le parti di Bankitalia (“non condivido le critiche e le respingo”), Renzi ha sottoilineato che: “Quello sulle sofferenze è un dato meno grave di quello che viene percepito dai mercati. Padoan ci sta lavorando, ma il modo migliore per ridurre le sofferenze è far ripartire l’economia. Poi bisogna accelerare le procedure di recupero crediti, il tema è all’oggetto della nostra attenzione. Lo spazio per fare un lavoro importante in questa direzione c’è”.

    M.