Qualcuno aveva notato quello strano via vai di mezzi pesanti che, con sconcertante regolarità, imboccavano la strada che porta a unex cava, nei pressi di Latina. Così gli agenti hanno voluto capire cosa stava accadendo, e se i loro sospetti erano fondati. Installate nellarea le camere di videosorveglianza, e proceduto a monitorare la zona attraverso le intercettazioni, in breve tempo hanno scoperto lintenso traffico di veicoli pesanti i quali, soprattutto di notte, ne approfittavano per scaricare illegalmente rifiuti tossici che, con velocità impressionante venivano poi immediatamente interrati con le pale meccaniche. Accertata dunque lesistenza dellenorme discarica abusiva per rifiuti tossici: la Polizia di Latina, con il coordinamento dal Servizio Centrale Operativo, ha dato il via a una vasta operazione che ha neutralizzato unarticolata organizzazione criminale dedita al traffico illecito e sversamento di rifiuti pericolosi. Le indagini, che si sono avvalse della collaborazione tra il Servizio centrale operativo, la Squadra mobile di Latina, e della Polizia stradale di Aprilia, sono culminate con 21 provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia ed emessi dal gip presso il Tribunale di Roma. Lindagine ha portato anche al sequestro di società, quote societarie, fabbricati ad uso civile e industriale e terreni per svariati milioni di euro. Al centro del traffico di rifiuti tossici vi erano numerosi imprenditori delle province di Roma e Latina, alcuni dei quali a capo di aziende operanti proprio nel settore del recupero e dello smaltimento dei rifiuti. Gli investigatori hanno accertato che tutto ruoterebbe intorno ad un 53enne romano e al figlio 22enne.
M.