Libia, guerra e sbarchi: L’Italia osserva

    Nelle ore in cui si prepara un briefing tra il vicepremier della Libia Ahmed Maitig e il leader del governo italiano Giuseppe Conte a Roma, il caos militare, politico e sociale intorno alla Libia sale vertiginosamente. Come il numero dei morti e dei feriti (147 le vittime e più di 600 i feriti), la tensione e la paura crescono andando a braccetto con la problematicità delle tematiche a corollario, quale ad esempio quella della immigrazione, che preoccupa non poco nel Mediterraneo. Specie l’Italia che, col tema, ha a che fare sostanzialmente a livello quotidiano.

    Libia, guerra e sbarchi: L’Italia osserva. Il ministro Trenta: pericolo aumento degli sbarchi

    E il rischio che gli sbarchi in Italia possano aumentare è chiaro e evidente così come lo ha affermato senza giri di parole il ministro Trenta. A causa appunto del caos in Libia, “il pericolo che possano aumentare gli sbarchi è assoluto, è vero. Dobbiamo portare l’Europa dalla nostra parte, va trovata una soluzione europea”: con queste parole il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha parlato recentemente ai microfoni di “Circo Massimo” su Radio Capital.  Posizioni che indubbiamente sono condivise dal resto del governo che, nello stesso momento, si lancia anche in ulteriori disamine. Per Di Maio ad esempio la soluzione di chiudere i porti rappresenta in ogni caso una misura occasionale, mentre in Libia è doveroso assumere una posizione relativa al rifiuto dell’uso della forza. “Rappresenta una misura occasionale” ha detto il vicepremier in merito alla chiusura dei porti in Libia. E mentre il dramma della Libia non deve essere usato “come un tema da campagna elettorale” parimenti occorre far di tutto per evitare “l’uso della forza o un intervento militare”. Così si è espresso il vice presidente del Consiglio al Corriere della Sera. “C’è una crisi in corso, è vero”, ha detto Di Maio. “Il governo la sta monitorando giorno dopo giorno. L’obiettivo è garantire la sicurezza del nostro Paese e dell’area, delle aziende italiane e dei nostri militari che svolgono un lavoro straordinario a sostegno della popolazione locale. Bisogna avere testa in questi momenti e lavorare con responsabilità. Quel che sta accadendo non è un gioco, non è Risiko in cui uno si diverte a fare il duro con l’altro. Le parole hanno un peso”.