Mafia, blitz ai Fontana: arresti al clan

    Nuova operazione di successo da parte dalla Guardia di Finanza, il cui blitz ha fatto registrare l’esito positivo di una operazione anti mafia studiata e messa in fase operativa da tempo. Ad essere colpito è il clan Fontana che si intratteneva in un corposo movimento d’interessi illeciti sulla linea Milano – Palermo. Dunque la Guardia di Finanza ha eseguito una operazione di prestigio e di successo infondendo al clan Fontana un duro, durissimo colpo: 6 arresti e interessi sull’asse Milano-Palermo messi a dura prova.

    Mafia, blitz ai Fontana: arresti al clan: sei arresti e sequestri di società

    Nell’ambito della operazione della Guardia di Finanza sono state anche sequestrate due società: si tratta in ogni caso di uno dei ‘colpi’ più pesanti inferti ai boss di Cosa Nostra, grazie al lavoro complesso e intricato che la Gdf ha condotto nel tempo facendo venire a galla tutto un prolifico humus di illegalità e di giri economici di grossa portata relativo agli investimenti sull’asse Milano-Palermo del clan Fontana. Secondo quanto viene fuori da questo particolare percorso investigativo e le prime indicazioni circa la natura e gli esiti del lavoro degli uomini dalla Gdf, dunque sono state arrestate 6 persone: I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, in tandem con lo Scico, e sotto il coordinamento della locale Direzione distrettuale antimafia, hanno dato seguito ad un provvedimento diffuso dal Tribunale di Palermo, per poter, a fronte del blitz, eseguire dunque ben 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e il sequestro preventivo di 2 società.  L’inchiesta, su indicazione della Dda della Procura della Repubblica di Palermo, ha permesso di fare emergere una branchia corposa di traffici illeciti di una ramificazione della organizzazione criminale, volta a a produrre investimenti relativi alla famiglia mafiosa dell’Acquasanta-Arenella dei Fontana di Palermo. I cui leader si sarebbero stabiliti a Milano. Le operazioni di esecuzione delle misure cautelari reali e personali hanno visto l’utilizzo di ben più di cento militari del Nucleo Pef di Palermo, con il sostegno pratico dello Scico di Roma, del Nucleo Pef di Milano, dei corpo di Milano e Palermo. Nelle operazioni, in dettaglio, poi, sono state usate anche preziose unità cinofile e un elicottero della Sezione Aerea di Palermo.