Roma ride ancora: ecco Spezzacchio, l’albero ’a puntate’

    Visto che a pagarlo è stata Netflix, quest’anno giustamente a Roma è arrivato un albero di Natale “a puntate”. Esplode nuovamente, ormai tradizione radicata a Roma al pari di Jingle Bells e del presepe, la consueta ironia per l’albero di Natale del Campidoglio. Neanche il tempo di scaricarlo, di notte, a Piazza Venezia, che il gigantesco abete giunto da Varese ha dovuto subire i primi, inesorabili sfottò. L’erede di Spelacchio è stato pure già battezzato: Spezzacchio, e il motivo è presto detto. I rami più grandi dell’albero, infatti, come in realtà da diverso tempo era già noto, sono stati “spezzati” in loco prima del trasporto. Il suo destino è quello di essere rimontato come un enorme mobile componibile svedese.

    Impossibile d’altra parte trasportare il gigantesco albero in autostrada, ha precisato la multinazionale che si occupa dell’installazione, considerando che il maestoso abete è alto 23 metri e largo 12. Spiegazione plausibile da dare in pasto agli interessati, forse non troppo interessati alle spiegazioni quando si ha della facile ironia in canna.
    La procedura d’altra parte non è una novità: così si è fatto a Milano, per l’albero davanti al Duomo, anni fa, e sui social muti. Va detto, però, che in pochi giorni l’albero si era mostrato prospero e scintillante con mille luci. Ciò che si spera anche per il nuovo albero di Natale romano, aspettando (e sperando) che anche lui possa dispiegare libero tutti i suoi rami (ma ci vorranno 18-24 ore).

    In un clima di generale sfiducia, non solo per le questioni tipicamente natalizie, a Roma si aspetterà l’8 dicembre, quando Virginia Raggi, che molto punta all’erede di Spelacchio per mostrare un “cambio di rotta”, darà avvio alle 60 mila luci e mostrerà le 500 palline decorate con i volti della serie TV di Netflix, lo sponsor dell’operazione che ha messo sul piatto 376 mila euro, spesa dieci volte superiore a quella dell’anno scorso.

    Nell’attesa, twitter sul Spezzacchio cinguetta più che mai. “Non è rotto, è a puntate” si commenta, considerando la fortuna dei servizi di Netflix. “Appena ha visto quali sono le condizioni di Roma, gli sono cadute le braccia” dice qualcun altro.