SPAGNA – SULLA SCIA DELL’EFFETTO BREXIT LE ELEZIONI PREMIANO I POPOLARI DI RAJOY AL QUALE PERÒ URGE UN PARTNER PER RAGGIUNGERE LA MAGGIORANZA

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    “Abbiamo vinto le elezioni e rivendichiamo il diritto di governare”.  Probabilmente l’onda lunga della Brexit deve aver in qualche modo ‘toccato’ anche gli spagnoli, che in questa tornata elettorale hanno premiato – pur senza l’agio di una maggioranza in Parlamento – la politica conservatrice del primo ministro Mariano Rajoy. Il Partito Popolare si è infatti imposto con il 33% e 137 seggi su 350 nel Congresso dei deputati, recuperando così ben 14 punti rispetto al voto del 20 dicembre. Ora il premier, dovrà capire come acquisire la maggioranza, per la quale occorrono 176 seggi, cercando valide alleanze – al momento poco chiare – per formare un governo di coalizione. E se il Psoe di Pedro Sanchez ha ottenuto il 31,2%, la sinistra di Podemos stavolta ha dovuto accontentarsi del terzo posto con il 18,5% delle preferenze. La la tv pubblica Tve ha tenuto a sottolineare come, con 85 deputati – 5 in meno rispetto a sei mesi fa –  i socialisti guidati da Sanchez abbiano ottenuto il loro peggiore risultato storico in seggi nel Congresso dei deputati. Se da una parte la scelta britannica sembrerebbe aver tagliato le ali alle forze antieuropeiste, anche sulo fronte interno spagnolo si ‘respira’ un’aria diversa. Lo dimostra il ridimensionamento di Unidos Podemos, il partito di Pedro Sanchez, che ha traidot le aspettative (secondo gli exit poll era in forte crescita), fermandosi a 71 seggi, gli stessi di dicembre. Notevole invece la caduta del centro di Ciudadanos che ha registrato  la debacle dei seggi, passati da 40 a 32.

    M.