Inchiesta Fonsai, l’imprenditrice Giulia Ligresti torna libera

    Si torna a parlare dell’inchiesta Fonsai, risalente al 2013, dopo la scarcerazione di Giulia Ligresti stabilita dalla Corte di Appello di Milano che ha dato ragione agli avvocati difensori Gian Luigi Tizzoni e Davide Sangiorgio. L’imprenditrice, che aveva “chiuso” la questione con un patteggiamento a due anni e otto mesi di pena, ora torna in libertà e lascia il carcere di San Vittore dov’era detenuta dallo scorso 19 ottobre.

    In seguito all’assoluzione del fratello Paolo per gli stessi fatti, i legali avevano infatti presentato la richiesta di revisione La richiesta di revisione è stata avanzata dai legali poiché, come ha spiegato l’avvocato Sangiorgio, le due sentenze erano diventate “inconciliabili”, “visto un pronunciamento passato in giudicato che dichiara l’insussistenza del fatto”. I giudici della quinta sezione penale hanno ritenuto, prima di qualsiasi decisione nel merito, “che sussistono i presupporti alla sospensione della pena”, visto che “è emerso un contrasto di giudicati”, aggiunge il legale Tizzoni.

    Paolo Ligresti e gli altri imputati del filone milanese di Fonsai sono stati infatti assolti “perché il fatto non sussiste” con sentenza irrevocabile a far data dal 29 ottobre scorso. La Corte d’appello di Milano ha dunque deciso per l’immediata scarcerazione, consentendo alla figlia dell’immobiliarista milanese, morto lo scorso maggio, di potersi concentrarsi nuovamente sul suo percorso di messa alla prova. “Non è mai stata prevista la possibilità di fare la ’pr’, la sua richiesta prevedeva del volontariato in un’associazione indicata dalla Uepe”, gli uffici per l’esecuzione penale esterna, precisa Tizzoni.

    Giulia Ligresti era finita in carcere lo scorso 19 ottobre dopo che il giudice del tribunale di sorveglianza di Torino Elena Bonu aveva respinto la proposta di un percorso di messa alla prova alternativo alla detenzione rendendo così efficace, dopo cinque anni, il patteggiamento. L’imprenditrice era già stata arrestata il 17 luglio 2013 insieme alla sorella Jonella e al padre Salvatore con l’accusa di aggiotaggio e falso in bilancio di Fonsai. Dopo più di un mese (28 agosto) attraverso una perizia medica, aveva ottenuto di poter lasciare il carcere di Vercelli e attendere ai domiciliari il processo.