Torino, blitz dei Nas in merito all’obbligo dei vaccini

    ntervento dei Nas nelle scuole di Torino e nelle autorità sanitarie locali per monitorare l’obbligo dei vaccini. I controlli sono iniziati questa settimana, alcuni giorni prima dell’inizio delle lezioni previste per lunedì. Il compito dell’esercito è verificare le autodichiarazioni presentate dai genitori, per ora l’unico documento ritenuto valido, per consentire l’avvio regolare delle lezioni se non si dispone di un certificato di vaccinazione in ordine o almeno della prenotazione.

    Il caos dell’autocertificazione e la possibilità di falsi e sotterfugi erano già emersi lo scorso mese, quando il caso di una madre di Brescia che falsificò il certificato di vaccinazione di sua figlia usando un vecchio foglio ASL, fotocopiandolo e alterandolo, era diventato virale . La donna era stata scoperta e il caso denunciato dalla scuola alla Regione Lombardia, proprio perché lei stessa doveva vantarsi della sua “astuzia” su Facebook, rscuotendo “come” ma anche critiche.

    I soldati che in questi giorni a Torino hanno iniziato a controllare la documentazione arrivata nelle scuole di Torino tengono gli occhi aperti su casi come questo e altre possibili anomalie nelle certificazioni. I controlli non sono semplici e il clima infuocato che ha accompagnato il tema del vaccino durante l’estate non aiuta. Le polemiche con il No Vax non si sono ancora attenuate e la confusione normativa complica le cose.

    Gli investigatori del Nas sono partiti dall’ASL di Torino 5, che copre parte della cintura con comuni come Chieri, Carmagnola, Moncalieri, Nichelino, e poi ha esteso i controlli alla capitale, setacciatori di nidi, vivai e materna, e quindi passando da autodidatta dati di certificazione con quelli dei database ASL. Per i controlli ci vorrà del tempo: difficile pensare che la mappa dei vaccinati sia pronta per lunedì quando inizieranno le scuole: per il momento entrare in classe è sufficiente autocertificazione o semplice scheda dell’appuntamento per vaccinazione. Tuttavia, mentre le verifiche continuano, per i genitori che vengono scoperti a “imbrogliare”, l’accusa di contraffazione avverrebbe prima di tutto. Poi c’è il capitolo delle famiglie completamente fuori servizio, quelli che non hanno presentato nessun tipo di documento: a Torino città sono circa il 6 per cento del totale, o 3600. In Piemonte, la giunta Chiamparino sta lavorando su una legge che rende più vincolante l’obbligo di vaccinazione.