Amazon decide di aumentare gli stipendi. Il ceo Bezos: “la concorrenza faccia lo stesso”.

    Amazon, l’e-commerce più importante del mondo, ha annunciato grosse novità in termini di aumento salariale. L’azienda, di proprietà dell’uomo più ricco del mondo Jeff Bezos, è stata sempre criticata per ottenere grandi guadagni, pagando però poco i suoi dipendenti. Una situazione che ha riguardato non solo gli Stati Uniti, ma anche altri Paesi come l’Italia. Da tempo i sindacati insorgono contro il colosso per il trattamento non adeguato riservato a gran parte dei suoi lavoratori, costretti ad orari massacranti con paghe minime. Ma Amazon ha deciso di compiere un passo in avanti in questo senso, anche se il provvedimento, per il momento, riguarda gli Stati Uniti. L’e-commerce alzerà la paga minima da 7,25 a 15 dollari all’ora. Un intervento che entrerà in vigore non prima del prossimo 1 novembre e coinvolgerà gli oltre i 250 dipendenti fissi, nonché gli assunti a contratti stagionali o a tempo parziale, per un totale di più di 300 mila lavoratori. Chi veniva pagato già 15 dollari l’ora, riceverà un aumento. Bezos ha” ascoltato le critiche e pensato a lungo su cosa fare e siamo arrivati (lui ed Amazon) a questo. Siamo entusiasti- aggiunge- di questo cambiamento e speriamo che questo spinga anche i nostri concorrenti a fare lo stesso”. Il salario minimo di 7,25 dollari l’ora era stato stabilito dieci anni fa ed era stata oggetto di critiche da parte delle istituzioni. Poco tempo fa, il senatore Bernie Sanders aveva proposto una riforma, dal titolo Bezos act, teso a penalizzare le grosse aziende come Amazon appunto, imponendo di pagare ulteriori contributi pari ai sussidi statali ricevuti dai suoi dipendenti, proprio per via dei salari minimi. Aumenti in arrivo non solo negli States, ma anche in Europa. La prima a beneficiarne sarà la Gran Bretagna, dove la paga minima, stabilita per i dipendenti Amazon, è di 8 sterline all’ora. L’aumento arriverà a toccare le 10.50 sterline, mentre nella sola città di Londra le 9.50. I provvedimenti presi nel Regno Unito registrano piccoli passi, ma significativi nell’ambito lavorativo.  Il parlamento inglese impone una quota minima di 7,83 sterline all’ora per i lavoratori con più di 25 anni di età.  Mentre, secondo una ricerca condotta dalla Living Wage Foundation, per vivere a Londra è necessario uno stipendio minimo orario di 10.20 sterline; nelle restanti città britanniche, servono solo 8.75.  Invece all’interno dell’Unione Europea non si registrano ancora segnali da parte del colosso americano, specie in Italia, il Paese che risente maggiormente dei pagamenti minimi imposti ai dipendenti Amazon.