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Ultima Generazione: “L’oppressione del governo sale di grado e trasforma la democrazia in democratura”. Domani in piazza a Roma

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La strategia del governo è sempre più evidente: trasformare la democrazia repubblicana in una democratura sul modello Orban ungherese, da sempre punto di riferimento politico ed ideale della Meloni. Non è la prima volta che i giornalisti nell’esercizio del proprio lavoro, documentando le azioni di Ultima Generazione, subiscono intimidazioni e fermi da parte della polizia”.

Ultima Generazione: “Un trattamento ingiustificato, con un chiaro fine intimidatorio, quello riservato ieri ai giornalisti fermati dalla Polizia”

Dopo diversi precedenti, scrivono gli attivisti di Ultima generazione in una nota diffusa oggi, “L’episodio di ieri a Roma nei confronti dei giornalisti Angela Nittoli de Il Fatto Quotidiano, Massimo Barsoum del Corriere della Sera, e il freelance Roberto Di Matteo, segna però il punto di non ritorno di un governo che non ha più niente di democratico ed ha iniziato a praticare i metodi dei regimi autoritari. Al momento dell’identificazione i giornalisti hanno mostrato i documenti e il tesserino dell’ordine. Nonostante ciò, sono stati condotti in commissariato dove hanno atteso per due ore in una cella di sicurezza, aperta ma sorvegliata a vista, e dove due di loro sono stati perquisiti. Un trattamento ingiustificato, con un chiaro fine intimidatorio”.

Ultima Generazione: “Il ministro aveva dato: ‘ampia assicurazione sulla tutela dei giornalisti nello svolgimento del loro lavoro nel pieno rispetto del diritto di cronaca”

Ed in tutto ciò, prosegue la nota degli ambientalisti, “Dalla Questura negano che i tre fermati si siano qualificati come giornalisti. Questo appare più come un tentativo di parare il colpo e di minimizzare l’abuso commesso. L’episodio di ieri è stata denunciato anche dalla FNSI (Federazione nazionale stampa italiana) e dall’Ordine dei Giornalisti, i cui rappresentanti, il 10 maggio, avevano partecipato ad un incontro con il ministro dell’Interno Piantedosi, in seguito ai fatti di Padova e Messina. Nel corso dell’incontro, come si legge nella nota stampa, il ministro aveva dato: ‘ampia assicurazione sulla tutela dei giornalisti nello svolgimento del loro lavoro nel pieno rispetto del diritto di cronaca’”.

Ultima Generazione: “Abbiamo lanciato tempo fa una petizione online contro la criminalizzazione dei giornalisti

Dunque, commentano ancora quelli di Ultima Generazione, “Ampia assicurazione che però non trova riscontro nei fatti. Anche per denunciare episodi simili, abbiamo lanciato tempo fa una petizione online contro la criminalizzazione dei giornalisti”.

Ultima Generazione: “Anche noi abbiamo subito violenze dalle forze dell’ordine”

Dunque, scrivono ancora gli attivisti, “Quello che succede ai giornalisti raccontando e documentando i fatti, differentemente dalla stampa e dai media del mainstream governativo, si accompagnano sempre più atteggiamenti violenti della polizia nei confronti delle persone di Ultima Generazione, che manifestano in maniera nonviolenta: minacce, trascinamenti violenti, fino a veri e propri episodi di violenza fisica nelle questure, come accaduto a Giacomo il 13 maggio.

Ultima Generazione: “Anche ieri violenza nel bloccare i manifestanti, con placcaggi, costrizione a terra e manette nei confronti di persone pacifiche e disarmate”

Episodi di questo tipo si sono avuti anche ieri, durante l’azione e dopo. Violenza nel bloccare i manifestanti, con placcaggi, costrizione a terra e manette nei confronti di persone pacifiche e disarmateIn seguito, in commissariato, Samuele, uno dei partecipanti all’azione, è stato tenuto da solo e ammanettato in una cella di sicurezza per ore (la stessa in cui sono stati tenuti i giornalisti) e gli è stato detto – mettendogli – di essere in stato di arresto, senza poter avvisare l’avvocato, accompagnando il tutto con sbeffeggiamenti”.

Ultima Generazione: “Vi aspettiamo domani in Piazza Barberini a Roma”

Infine, Ultima Generazione conclude dando a tutti un appuntamento per domani, sabato:

Ci uniamo al grido d’allarme lanciato ieri dalla Federazione Nazionale della Stampa, dall’Usigrai e dall’Ordine dei Giornalisti. Rinnoviamo a tutte le giornaliste e i giornalisti che della libertà di stampa e di espressione hanno fatto il cardine del proprio lavoro, a venire con noi domani in Piazza Barberini dalle ore 16”.

Max