CONFINDUSTRIA LIMA LE STIME DEL PIL: ‘PER IL PROSSIMO BIENNIO PREVISTA UNA CRESCITA PIATTA E INSODDISFACENTE’. MA PADOAN FRENA: ‘LE STIME DEL GOVERNO POTREBBERO ESSERE MIGLIORI’

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    Persiste “una “debolezza superiore all’attesa, che segue l’arresto della risalita registrata nella primavera scorsa. E gli ultimi indicatori congiunturali non puntano ad un rapido riavvio, piuttosto confermano il profilo piatto e la crescita prevista nel 2017, sebbene già del tutto insoddisfacente, non è scontata e va conquistata”. Previsioni amare quelle contenute nel rapporto del Centro Studi di Confindustria, che per il prossimo biennio prevede una crescita piatta e insoddisfacente. Una stima che lima dello 0,1% al ribasso le previsioni del giugno scorso: +0,7% nel 2016 e +0,5 nel 2017. Come spiega il capo economista Luca Paolazzi: “C’è un forte aumento dell’incertezza economica cui si aggiunge un evidente incertezza politica su cui pesa l’esito del prossimo referendum costituzionale”. Tuttavia, secondo il Centro Studi, nonostante la piatta crescita del Pil, l’occupazione salirà dell’1% nel 2016 e dello 0,5% nel 2017, sottolineando che si tratta di “un risultato stupefacente” spiegato dal forte aumento di posti di lavoro che si è concentrato nei primi sei mesi del 2016 ma che da lì in poi, però, “si smorzerà ” in presa diretta con la bassa crescita del Pil. Il Csc stima infatti che le ULA (Unità Lavorative per Anno) torneranno alla fine del prossimo biennio a 23,9 milioni: 730mila unità sopra al minimo di fine 2013 ma ancora 1 milione e 280mila unità sotto il livello precrisi del 2008. Ma l’amarezza c’è, secondo il rapporto del Centro studi di Confindustria, è “un quindicennio perduto” quello che il Paese si lascia alle spalle in termini di avanzamento economico. Per questo slitta in avanti anche il ritorno ai livelli pre-crisi: ai ritmi attuali di incremento di Pil, infatti, “l’appuntamento con i livelli lasciati nel 2007 è rinviato al 2028 mentre non verrà mai riagguantato il sentiero di crescita che si sarebbe avuto proseguendo con il passo precedente, pur lento”. Dati, quelli diffusi da Viale dell’Astronomia, poi commentati anche dal ministro dell’Economia: “Le stime del governo potrebbero essere migliori di quelle del Csc – afferma Padoan – La stima del Csc si basa su ipotesi di policy che sono diverse da quelle che il Governo intende proporre. Io prendo le stime del Csc non come una polemica ma una sollecitazione”.

    M.