Conte dice no: Roma al piano B

    Le recenti dichiarazioni di Antonio Conte relative al suo futuro che, a quanto pare, non sarà a tinte giallorosse lasciano la Roma nel limbo della necessità di una scelta forte, condivisa e tale da rendere digeribile il rifiuto dell’ex juventino. Dalla Gazzetta dello Sport arrivano le dichiarazioni di Conte che suonano come una pietra tombale sulle speranze dei tifosi giallorossi di vederlo sulla panchina della Roma.

    Conte dice no: Roma al piano B. Ranieri, Sarri, Giampaolo o Gasperini i papabili

    Il rifiuto, che non è categorico ma legato a questioni temporali e di progettualità stando alle parole con cui si è espresso Conte asserendo di immaginare di vedersi sulla panchina della Roma in futuro ma non ora in quanto mancherebbero le ‘condizioni’ per farlo (progettuali? Di rosa? Economiche? Di libertà operativa?) fa di Conte di nuovo un ‘nemico’ della piazza, perchè in amore e in guerra i sentimenti si intescambiano continuamente. E adesso, cosa farà la Roma, su chi verterà la scelta? Molte strade sembrano poter portare a Ranieri, anche se a sua volta il tecnico ex Leicester sembra aver già ottenuto due o tre proposte interessanti. E’ chiaro che di fronte alla possibilità di continuare con la Roma si metterebbe, e ben volentieri, seduto, ma su questo sentiero la Roma stessa già ci è passata e il Ranieri Bis del primo round non era stato come quello in cui, subentrando a Spalletti, fece tanto bene da riuscire quasi a togliere lo scudetto all’Inter del triplete di Mourinho. E i dubbi ora, con una Roma anche quasi fuori dalla champions, sarebbero di più. Dunque, chi potrebbe essere il tecnico? Molti rumors parlano di Sarri, ma anche qui la strada è complessa: non tanto per l’ingaggio, quanto per il fatto che il tecnico ex Napoli è legato al Chelsea, dove tutt’ora allena anche se non con climi idilliaci, e comunque anche lui, oggi, verrebbe visto come una seconda scelta. Stesso dicasi per Giampaolo, tecnico che piace molto a Trigoria ma molto meno tra i fan. La sua Samp gioca bene, ma tanti sospettano non sia pronto o non abbastanza per una piazza focosa e avara di successi come Roma. E poi c’è Gasperini, artefice del miracolo Atalanta. Ma ammesso che la Roma lo voglia, a lui interesserebbe lasciare la quasi certa Champions con la ‘Dea’ per andare in una Roma da ricostruire del tutto. La storia ricorda un po’ quella di Spalletti che centrò la qualificazione con l’Udinese e salutò la Champions per andare a Trigoria. E fece le fortune sue e del club: solo che, adesso, non c’è un certo Francesco Totti.