Home ATTUALITÀ Coronavirus, il “40% degli italiani è ingrassato, mentre il 30% dorme malissimo

Coronavirus, il “40% degli italiani è ingrassato, mentre il 30% dorme malissimo

Sebbene, come vedremo, in termini salutari questa forzata quarantena non ci ha giovato più di tanto, se non altro (senza che siano stati ‘stilati’ appositi consigli alimentari), ha dato modo ad un italiano su due, di consumare cibi più freschi come frutta verdura, uova, latticini, carne e pesce, privilegiando addirittura l’acqua ad altre bibite o bevande.

Di contro, soltanto un italiano su quattro ha invece continuato a preferire le bibite gassate, i succhi, e le bevande zuccherate. Venendo invece ai risvolti ‘negativi’ seguiti all’isolamento casalingo, se soltanto un italiano su 4 ha rivelato di esser riuscito a dimagrire, il 40% – per lo più donne fra i 30 ed i 50 anni – ha invece dichiarato di esser ingrassato. In tutto ciò, il 30% lamenta invece sonni disturbati ed insonnia.

Coronavirus, indagine sugli italiani: ecco i risultati

A raccontare gli italiani ‘casalinghi’ per effetto del coronavirus, e della loro ritrovata passione per la cucina (tra pizze, pane e dolci), è l’indagine condotta da ‘Villa Miralago’, noto centro medico per la cura dei disturbi del comportamento alimentare, in sinergia con la Son (School of Management) del Politecnico di Milano.

Come spiegano gli autori di questa interessante indagine: ”Vi è una correlazione chiara in tutta Italia tra preoccupazione economica e variazione di peso; inoltre, più della metà di coloro che hanno aumentato l’introito calorico lo hanno fatto per gola-noia-nervosismo”.

Senza contare che, a fare la differenza, hanno inflitto anche ‘gli spazi: chi ha a disposizione un terrazzo o un giardino ha infatti evidenziato una migliore tenuta psico-fisica. Rari infine quanti hanno saputo mettere a frutto l’occasione dell’isolamento, per migliorare il proprio stile di vita.

Così a 8.300 persone sono stati dati dei questionari da riempire dove, fra l’altro, oltre a ciò che stanno mangiando, al campione di studio è stato anche domandato il loro rapporto con il cibo in questo preciso momento di vita forzatamente casalinga. Quindi, spiegano ancora i ricercatori, “Abbiamo quindi lavorato per estrarre dal campione complessivo, statisticamente rappresentativo della popolazione italiana in termini di sesso, età, distribuzione geografica, titolo di studio e situazione economica”, spiegano i promotori.

Sono stati così desunti mille questionari, fra i più rappresentativi sia nell’aspetto alimentare, che in quello psicofisico, differenziati in tre aree geografiche del Paese: Lombardia; Veneto, Emilia Romagna e Piemonte; e ‘resto d’Italia’. a misurare l’incidenza dei contagi.

Dunque, come dicevamo, più grassi ma, anche pessimi ‘dormiglioni’ e questo, così come per il cibo (vedi bulimia ed anoressia), è un evidente segnale di disagio psicologico dove, spiegano ancora i promotori dell’indagine, “è rappresentativo dell’impatto negativo che la situazione di emergenza sta avendo sulla salute mentale e fisica della popolazione”.

A riprova di come e quanto il sono incida sull’umore complessivo, tra quanti ‘angustiati’, circa 4 italiani su 10 (allo stesso modo in tutte le regioni analizzate), hanno ripiegato su diversi ‘aiutini’, come sostanze naturali, fitofarmaci e, nei casi più ‘tosti’, addirittura su ansiolitici e antidepressivi. Si tratta di dati “che dovrebbero essere monitorati nel tempo per comprendere la possibile emergenza di disequilibri psico-fisici nella popolazione”.

Insomma un’indagine iniziata mangiando e finita sul ‘lettino’ dell’analista in quanto, rileggendo quanto raccolto, ”Si iniziano ad intravedere alcuni ‘segnali’ di un possibile disagio emergente (peggioramento della qualità del sonno, aumento del consumo di prodotti per la gestione delle preoccupazioni emotive, variazione di peso per emotional eating) che mostrano l’importanza di tenere monitorata nel tempo la tenuta psico-fisica della popolazione”…