Grillo brucia quasi 3 milioni di consensi in un solo anno

    Dal 2013 a oggi, in un anno, il Pd ha guadagnato 2.513.716 voti. Il Movimento 5 Stelle ne ha persi circa 3 milioni, 2.909.996 per la precisione. I numeri dell’analisi dell’Istituto Cattaneo di Bologna danno la misura del successo del Pd a trazione renziana nella tornata elettorale europee e, di contro, la sconfitta di Beppe Grillo. L’attestazione del Pd, rileva l’Istituto, è stata omogenea in tutta Italia. Performance migliore al Nord Ovest con un +35%. Ma il segno è ‘più’ in tutte le regioni, tranne la Sardegna. “Il partito guidato dal Presidente del Consiglio dei ministri è primo partito in tutte le regioni nonché in testa in tutte le province italiane, tranne tre (Bolzano, Isernia e Sondrio). In termini percentuali questo spostamento in valori assoluti si traduce in una crescita del 29% rispetto alle scorse elezioni politiche del febbraio 2013 e del 40% rispetto” alle europee del 2009.Per quanto riguarda i 5 Stelle, hanno perso circa un terzo dei propri consensi (-33,4%) rispetto all’exploit delle politiche del 2013, unica consultazione con cui è possibile procedere ad una comparazione omogenea. La contrazione di consensi è stata significativa e pari a quasi 3 milioni (-2.909.996). “Dal punto di vista geografico -si legge nell’analisi dell’Istituto Cattaneo- , a fronte di perdite diffuse, la maggiore contrazione del M5S si è registrata nella circoscrizione Isole (-44,4%; la Sicilia è la regione in cui la diminuzione è stata eclatante: -46,8%) e nel Nord-Est (-37%), mentre è stata più contenuta nelle regioni del Sud (-23,8%). Il partito di Grillo è secondo partito in 84 province, e terza forza il 14 casi”. Per quanto riguarda Forza Italia, dall’analisi emerge che le forze di centrodestra, guidate da Silvio Berlusconi fino a pochi mesi fa, hanno complessivamente perso il 27% rispetto alle politiche e oltre la metà dei consensi avuti alle europee del 2009 (-54,5%). In termini assoluti si tratta di valori eccezionali, posto che l’area di centrodestra ha perso oltre 2 milioni di voti sul 2013 (-2.137.221) e quasi 7 milioni rispetto al 2009 (-6.966.109). Forza Italia, specularmente al M5s, è secondo partito in 19 province, e terza forza in 84 casi. Quindi, la Lega. “Rispetto alle elezioni europee del 2009, il partito guidato da Matteo Salvini -si legge nell’analisti dell’Istituto Cattaneo- manifesta ancora potenti difficoltà posto che la contrazione è stata pari a -46% dei consensi (- 1.437.825). Si trattava del periodo in cui la formazione di Umberto Bossi mieteva consensi e in cui raggiunse alcuni dei massimi storici. Viceversa, se compariamo il dato del 2014 con quello recente del 2013 si evince una crescita in valori assoluti di oltre un quinto (+21,1%) pari a quasi trecentomila unità (+294.158)”. “Trattandosi di un partito a forte connotazione geo-territoriale le maggiori prestazioni si sono registrate nelle roccaforti dove maggiore era del resto stata l’emorragia di consensi nel 2013, in larga misura appannaggio del Movimento 5 stelle”. Infine la lista Tsipras, al pari della Lega Nord, ha registrato un andamento disomogeneo rispetto alle politiche del 2013 e alle europee scorse. La comparazione, per ragioni metodologiche e ‘politiche’ è stata effettuata confrontando L’altra Europa con Tsipras con Sinistra ecologia e libertà e partito della Rifondazione comunista per le consultazioni precedenti. Rispetto al 2013 si registra una lieve inversione di tendenza (+1,3%), non sufficiente però a invertire le dinamiche di contrazione elettorali iniziate nel 2008 per l’area della ‘sinistra’. Rispetto al 2009 la perdita di voti è pari a quasi la metà (-48,8%), ossia – 1.050.348 di voti. All’interno della dinamica elettorale tra due consultazioni, nel caso di Tsipras emerge chiaramente anche una tendenza di tipo geografico, posto che la lista registra incrementi di consensi significativi specialmente nelle regioni del nord (+26% nel Nord Ovest; +21,6% nel Nord Est), mentre perde quasi il 30% al Sud (-28,8%) e rimane sostanzialmente stabile al Centro e nelle Isole.