Guaidò apre agli Usa, Maduro tiene duro

    Mentre il presidente ad interim Guaidó ha ammesso di essere disposto a chiedere supporti militari agli Usa, Maduro tiene duro. Nicolas Maduro, presidente in carica del Venezuela, ha chiesto fermezza e risolutezza in relazione all’inasprimento della tensione che si respira intorno al guado in cui è finita la crisi non solo nazionale ma anche internazionale intorno alla querelle del Venezuela.

    Guaidò apre agli Usa, Maduro tiene duro. L’autoproclamato leader invoca Trump, Maduro l’esercito

    Dubbi e confusioni si alzano dopo il flop dei tentativi diplomatici andati in scena tra Usa e Russia nel corso di incontro tra Pompeo e Lavrov nel quale si è provato a trovare un punto in comune circa le proprie rispettive posizioni intorno al Venezuela. Il presidente Maduro ha chiesto alle forze armate di preparare la difesa del Paese dall’invasione, mentre il ministro degli Esteri Arreaza ha anche ammesso la presenza dei consiglieri russi, suggerendo come l’ipotesi di una crescita del loro numero nel territorio nazionale nei prossimi giorni potrebbe anche non essere così peregrina. Questo significa, tradotto in parole povere, come ormai l’asse sia netto, con Maduro e la Russia da un lato, e Guaidò con Trump dall’altro. Non dovrebbe essere così netta, chiaramente, la visione complessiva dei fatti ma resta anche aperta l’ipotesi che i recenti dissidi e le ruggini palesi tra le fazioni non induca verso la ragionevole strada dell’accordo tra le parti. Nel frattempo, infatti, presso il Congresso Usa alcuni parlamentari sarebbero pronti a sollevarsi tra le polemiche, asserendo che un intervento non autorizzato degli Usa in Venezuela loro violerebbe la legge. Ma dal canto suo, da Helsinki, Pompeo ha dichiarato che «l’operazione militare è tra le opzioni a cui siamo pronti», precisando poi come «qualunque iniziativa prenderemo sarà legale». Il segretario di Stato ha detto, semmai che la Russia deve interrompere le sue interferenze con il Venezuela, dichiarando Maduro come non più il presidente legittimo.